SHENYANG (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – Quando Allegra Mafrica, studentessa internazionale della Liaoning Normal University proveniente dall’Italia, ha messo per la prima volta piede nell’antica cittadina di Fuzhou a Dalian, è rimasta subito affascinata dai sonori colpi di tamburo e dai canti melodiosi. Si è imbattuta per caso nel Tamburo del Nord-est di Fuzhou, una forma d’arte cinese con oltre 300 anni di storia.
Tutto è iniziato quando l’insegnante ha menzionato distrattamente a lezione quest’arte popolare locale del nord-est della Cina. Spinta dalla curiosità, Mafrica è arrivata nell’antica cittadina di Fuzhou. Qui, Chen Shiqing, erede di quinta generazione, le ha raccontato che quest’arte antica ha trovato nuova vita in una forma completamente moderna: i testi orecchiabili sono stati usati per diffondere conoscenze sull’uso sicuro dell’elettricità e sono entrati perfino nei campus.
“Rallenta il ritmo e tieni i polsi fermi”. Sotto la guida pratica di Song Yanyun, erede di settima generazione, Mafrica è passata dall’inesperienza a una buona abilità, e alla fine ha cantato per intero sei versi del canto “Flowing Water Board”. “Come l’opera italiana, riesce a toccare direttamente il cuore delle persone”, ha affermato entusiasta la giovane ragazza italiana.
Pochi giorni dopo, Mafrica si è recata nella cittadina di Lizifang, nella città di Zhuanghe, per continuare la sua esplorazione dei patrimoni culturali immateriali. Presso il Zhuanghe Peasant Painting Creation Studio, le pareti ricoperte di quadri vivaci e dai colori intensi hanno catturato subito la sua attenzione.
Il pittore contadino Wang Ji l’ha invitata a realizzare insieme un dipinto che raffigurava una scena di lavoro tra agricoltori e tecnici dell’elettricità durante il raccolto autunnale. Tratto dopo tratto, Mafrica ha rappresentato con il pennello la “Cina rurale” che aveva osservato.
L’esperienza del ritaglio della carta ha offerto alla ragazza italiana la possibilità di scoprire un’altra forma di artigianato. Sotto la guida dell’erede Liu Guixia, ha piegato e ha ritagliato con cura. Anche se all’inizio ha commesso alcuni errori, dopo diversi tentativi le sue mani hanno finalmente creato un lavoro di ritaglio semplice ma pieno di sincerità. “Può sembrare facile, ma in realtà richiede un livello di concentrazione altissimo”, ha affermato Mafrica.
Dai tamburi dell’antica cittadina di Fuzhou al ritaglio della carta nel villaggio di Zhuanghe, questo viaggio alla scoperta del patrimonio culturale immateriale, che ha attraversato aree urbane e rurali, ha affascinato profondamente Mafrica.
La ragazza ha affermato che l’esperienza personale le ha permesso di percepire davvero il calore e la vitalità della cultura tradizionale cinese. In futuro, ha intenzione di esplorare altre storie legate ai patrimoni culturali immateriali e di raccontare i momenti più luminosi dell’incontro tra tradizione e modernità nel processo di integrazione culturale.
(ITALPRESS).





















