Palermo, il sindaco Lagalla traccia il bilancio del 2025: investimenti, sicurezza e pace le parole chiave / Video

PALERMO (ITALPRESS) – Un bilancio di fine anno che tiene insieme risultati amministrativi, criticità strutturali e prospettive future. Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, traccia ai microfoni dell’Italpress una sintesi del 2025 partendo dalle difficoltà ancora irrisolte, senza rinunciare a rivendicare i passi avanti compiuti dall’amministrazione comunale sul fronte delle opere pubbliche, della qualità della vita e dell’attrattività internazionale della città. “Tra le criticità restano i tempi della burocrazia e dell’aggiudicazione delle gare, che portano con sé, ‘in pancia’, gli investimenti. Avremmo bisogno di accelerare ulteriormente interventi che i cittadini si aspettano“, spiega il primo cittadino, indicando nella macchina amministrativa uno dei nodi ancora da sciogliere. Accanto alle difficoltà, però, Lagalla rivendica i risultati concreti raggiunti nel corso dell’anno: “Abbiamo continuato ad asfaltare le strade, abbiamo messo a sistema – e i cittadini lo vedranno già dalle prossime settimane – la potatura degli alberi, il diserbo. Stiamo raddoppiando il ponte Corleone, sono in fase di consegna gli impianti sportivi maggiori, chiusi da decine di anni”. Interventi che, secondo il sindaco, trovano riscontro anche negli indicatori complessivi: “Sono questi motivi di soddisfazione che si accompagnano ai dati che riguardano il 2025 sulla qualità della vita: Palermo ha un trend che sale e che, sia pur di poche posizioni, è importante come segnale di direzione coerente con il processo di sviluppo”. Un miglioramento che si intreccia con la crescita del turismo e con il posizionamento della città nel settore dell’innovazione: “Un flusso turistico – sottolinea Lagalla – che mette Palermo al centro dell’interesse nazionale e soprattutto internazionale. Una conferma della capacità realizzativa e di investimento nelle tecnologie digitali, tanto da porre Palermo come capitale internazionale dei nomadi digitali e delle companies delle tecnologie digitali”.

Resta però aperta la questione del rapporto tra istituzioni e territori, soprattutto nelle aree più fragili: “Credo che le periferie, così come il tema dell’assistenza sociale, siano veramente al centro dell’attenzione dell’amministrazione. Voglio citare solo la zona nord e la zona sud delle periferie. La zona nord è quella dello Zen, del Cep, di Borgo Nuovo. Quella sud è quella dello Sperone e di Brancaccio”, puntualizza. Il sindaco richiama gli investimenti in corso: “Devo dire che mai come ora abbiamo quasi sessanta milioni e circa quarantacinque milioni investiti su Borgo Nuovo, dove abbiamo ottenuto che il governo ponesse il focus con il decreto Caivano bis. Abbiamo interventi previsti sia a sud che a nord per il rifacimento di strade, per la consegna di centri sociali e per la rete idrica del Sud Oreto”. A questi si aggiungono le risorse del PNRR: “Sessanta milioni di PNRR investiti sulla riqualificazione della costa sud, che dovrebbe restituire ai palermitani il mare, le spiagge di Romagnolo, della Bandita, di Acqua dei Corsari”. Negli ultimi mesi, Palermo è tornata al centro della cronaca per episodi di microviolenza, soprattutto nelle aree della movida. E proprio sul tema della sicurezza Lagalla rivendica il lavoro svolto dall’amministrazione: “Tutto quello che è possibile fare, che era possibile fare, lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo – ricorda -. Avevamo promesso che entro la fine dell’anno si sarebbe concluso il complesso processo per acquisire cento vigili urbani, ed è in fase di conclusione e pensiamo che tra la fine dell’anno e i primissimi del nuovo anno ci possa essere il loro ingresso in servizio”. Il sindaco richiama anche il coordinamento con lo Stato: “Abbiamo lavorato con il Ministero dell’Interno e all’interno del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per continuare a richiedere nuovi contingenti di forze dell’ordine – ha detto il primo cittadino palermitano. Abbiamo attivato, d’intesa con le forze dell’ordine e con il prefetto, le zone rosse e mantenuto un controllo territoriale che è certamente aumentato e che ulteriormente si confermerà all’inizio del nuovo anno, con un impegno anche diretto del Comune attraverso il potenziamento della Polizia municipale”.

Riferendosi all’episodio di piazza Nascè, dove una donna è stata ferita a colpi di fucile, Lagalla invita alla cautela: “Per quanto riguarda l’ultimo evento, credo che occorra aspettare la conclusione definitiva delle indagini – afferma -. Per quanto allarmante esso sia, certamente è, oltre che bizzarro, profondamente sbagliato portare un fucile, ancorché non con proiettili ma con piombini, in una macchina di sera, nel mezzo della movida. È davvero un gesto deprecabile”. Sul rapporto con il Governo nazionale, il sindaco ribadisce una linea di continuità: “Io cerco solo di analizzare i problemi e di non farmi prendere dall’emotività, come invece vedo avviene per taluni, anche mossi da una volontà di strumentalizzazione politica”. E aggiunge: “La città è una città sotto controllo. Sappiamo bene che il rischio zero non esiste e non può esistere. Se ci sarà da garantire ulteriori coperture di controllo territoriale, queste le potremo fare grazie a quel potenziamento che, nel mese di gennaio, come già concordato con il Ministero dell’Interno, dovrebbe portare nuovi uomini in città”. Guardando all’esperienza amministrativa, Lagalla individua anche un limite: “Ho un rammarico tra le cose che non ho fatto, ovvero non avere attivato collaborazioni esterne per il recupero dei tributi, che a Palermo sono pagati ben al di sotto di qualunque altra città d’Italia, con una evasione fiscale che la sola lotta amministrativa degli uffici non è stata in condizione di recuperare in maniera sufficiente. Per il resto rifarei esattamente quello che ho fatto”.

Sul ruolo dei sindaci del Mezzogiorno, il primo cittadino evidenzia le difficoltà strutturali ma anche i segnali di inversione: “È forse più difficile fare il sindaco al Sud perché le condizioni di disuguaglianza sociale, di riduzione dei flussi economici, di minore attitudine ad acquisire investimenti, storicamente segnano una sorta di vallo differenziale tra Nord e Sud. Però devo dire che il 2025 è stato un anno in cui il Sud ha segnato più punti a suo vantaggio e Palermo non ha fatto assolutamente peggio della media del Sud, anzi”. Le priorità per il 2026 restano chiare: “Completare i lavori in corso, continuare a intervenire sulle periferie sociali e urbane e naturalmente far sì che quella sicurezza che i palermitani auspicano possa essere confermata e ulteriormente migliorata”. Infine, il tema identitario di Palermo come città del dialogo: “Che significato ha oggi far partire un messaggio di pace da Palermo? Abbiamo intitolato il programma delle attività natalizie alla pace, ai motivi della pace, che anche Papa Leone ha richiamato autorevolmente proprio in queste ore e in questi giorni. Ho ricevuto lettere di bambini di una scuola di Sferracavallo che hanno approfondito il tema della pace e ho risposto loro”. Un impegno che, secondo Lagalla, si traduce in azioni concrete: “Credo che da Palermo siamo titolati non solo a lanciare un messaggio e a farlo nostro, ma che concretamente stiamo lavorando perché le tre religioni monoteiste insieme possano ulteriormente rafforzare questo messaggio e rilanciarlo da Palermo, in Sicilia, a livello nazionale e internazionale. Non è un caso che il Comune si sia fatto carico della realizzazione della nuova sinagoga destinata alla comunità ebraica di Palermo”, conclude il sindaco.

– foto screenshot video xd6/Italpress –

(ITALPRESS).

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