IL TROFEO CONI KINDER+SPORT SBARCA IN CALABRIA

Quasi 3000 giovanissimi atleti, provenienti da tutte le regioni d’Italia, ma anche dal Canada e dalla Svizzera, hanno preso parte alla cerimonia di inaugurazione del trofeo Coni Kinder+ sport 2019. Divisi in delegazioni numerosissime, hanno percorso un tratto del centro cittadino per poi assieparsi sul terreno di gioco dello stadio Ezio Scida, per assistere a uno spettacolo di danza e musica culminato con l’accensione del tripode che ha dato ufficialmente il via al Trofeo destinato agli Under 14. Un trofeo dai numeri imponenti: quasi 4000 tra atleti ed accompagnatori, 43 discipline sportive, cinque comuni coinvolti in tre diverse province calabresi. Un assaggio di Olimpiade regalato alla città da ragazzi provenienti da ogni angolo d’Italia, che si sono ritrovati tutti insieme davanti al pubblico delle grandi occasioni. Impressionante il boato che ha accompagnato l’ingresso nello stadio della delegazione padrona di casa. Emozionante l’Inno di Mameli cantato da tutti, ad accompagnare la voce di Annalisa Minetti. Quindi l’intervento delle istituzioni, aperto dal presidente del Coni Giovanni Malagò, che ha dedicato la manifestazione alle vittime della mafia, e proseguito col presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, col sindaco e presidente della Provincia di Crotone Ugo Pugliese e con il presidente del Coni calabrese Maurizio Condipodero, che Malagò ha definito “un gigante, nel sostenere questo progetto”.
Il numero uno dello sport italiano si è rivolto ai ragazzi augurando loro “divertitevi, e rispettate gli altri, perché questo è lo spirito di questa manifestazione. L’obiettivo principale è partecipare, esserci, vivere questa esperienza in un’atmosfera molto difficile da spiegare se uno non la vive. In Calabria abbiamo trovato un clima, e non solo quello meteorologico, strepitoso. I ragazzi sono entusiasti, adrenalici, felici, si vede. Rimarrà un ricordo impresso tutta la vita per loro”. Malagò, che ha dedicato il Trofeo “alla memoria di Dodò Gabriele”, vittima innocente di mafia ad 11 anni, “e ai suoi genitori Francesca e Giovanni”, ha auspicato che questo evento sia solo il primo di una lunga serie. “L’accoglienza è stata eccezionale, si vede che c’è voglia, desiderio, fame di queste manifestazioni. È chiaro che se non hai gli impianti, la logistica, la transportation, le strutture ricettive è molto difficile e per questo ringrazio per l’impressionante sforzo gli enti locali, Regione, Comune, il Coni regionale. Bisogna avere iniziativa, intraprendenza, bisogna crederci. La Calabria deve ragionare in grande, non deve sentirsi piccola o diversa”.
Infine l’accensione del braciere affidata ad Ayoub Idam, giovane talento del fondo e mezzofondo, già tre volte campione italiano, marocchino crotonese di adozione, in attesa di cittadinanza. “Fosse per me – ha detto Malagò – lo ius soli nello sport sarebbe cosa già fatta”.

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