Controllo fiscale e accertamenti

Controllo fiscale e accertamenti

Vediamo come il fisco fa i suoi controlli su conto corrente per evitare eventuali entrate in nero. Un nuovo strumento di controllo fiscale è il Risparmiometro

Abbiamo chiarito che l’Agenzia delle Entrate, così come la Guardia di Finanza, non hanno bisogno di un iter particolarmente macchinoso per accedere ai movimenti bancari. Ciò significa che, se hai un conto corrente, in qualsiasi momento l’Agenzia delle Entrate più disporre un accertamento fiscale o controllo fiscale.

Uno nuovo strumento usato dal fisco per scovare gli evasori è il “Risparmiometro”. Vediamo come funziona questo controllo fiscale e chi è più a rischio di subire un accertamento.

Risparmiometro

Il risparmiometro è un algoritmo (un procedimento automatico di calcolo) ideato dall’Agenzia delle Entrate per mettere in evidenza eventuali incongruenze tra quanto dichiarato in sede di dichiarazione dei redditi e lo stile di vita, nonché movimenti bancari e altri servizi finanziari come:

  • Conti postali
  • Conti correnti
  • Titoli e obbligazioni
  • Conti di deposito a risparmio libero vincolato
  • Carte di credito
  • Gestioni patrimoniali
  • Vendita di oro e metalli preziosi documentata
  • Prelievi o mancati prelievi….

Mancati prelievi? Cosa significa? Prendiamo l’esempio di un uomo che dichiara di vivere con la sola pensione ma che poi non fa mai un prelievo in contanti allo sportello. E’ ovvio che il fisco si insospettisce: se il contribuente non spende ciò che dichiara di guadagnare… come si sostiene? Con quali soldi paga le bollette o si compra da mangiare?!

Controllo fiscale

Il controllo fiscale in questione può riguardare tutti. L’Agenzia delle Entrate dispone, infatti, di un databese informativo molto fitto detto “Anagrafe tributaria”. In questo database confluiscono tutte le informazioni legate a ogni codice fiscale, redditi dichiarati e qualsiasi informazione di carattere finanziario.

L’Agenzia delle entrate non esegue un controllo fiscale specifico ma usa un algoritmo che mette in evidenza anomalie e, se l’anomalia è fondata, fa scattare eventuali controlli sul conto corrente.

Un altro esempio pratico che farebbe scattare un controllo fiscale grazie al risparmiometro: se tizio dichiara di percepire solo 1300 euro al mese ma vive in una casa locata con canone mensile eccessivamente alto rispetto al suo stipendio, il fisco può insospettirsi e procedere con un accertamento fiscale più approfondito.

Quali sono i margini che spingono l’Agenzia delle Entrate a fare un controllo fiscale approfondito? La disparità tra redditi dichiarati e la spesa media che una famiglia dello stesso livello può sostenere. In pratica il risparmiometro sfrutta delle statistiche che tengono in considerazione fattori come costo della vita, attività finanziarie e redditi dichiarati. Se vi è uno scostamento superiore al 20% di quanto ipotizzato, il redditometro farà scattare un accertamento automatico.

Sarà poi compito del contribuente dover dimostrare come riesce a sostenersi. Se il contribuente non riesce a giustificare le sue spese, l’Agenzia delle Entrate provvederà a tassare i presunti redditi non dichiarati. In realtà, l’agenzia delle Entrate procederà con la tassazione dello scostamento e non di quanto depositato sugli eventuali conti.

Chi può subire i controlli fiscali?

In questa guida ai controlli fiscali vi diremo anche chi sono i contribuenti più a rischio. Tutti! Il sistema è automatizzato proprio per massimizzare la trasparenza. Chiunque è in possesso di un codice fiscale e di un conto corrente (o di altri prodotti finanziari, compresa la polizza sulla vita) sarà passibile a controlli e accertamenti.

Nel calderone figurano:

  • Lavoratori autonomi
  • Disoccupati
  • Imprenditori
  • Lavoratori dipendenti
  • Pensionati
  • Società
  • Enti

Cosa fare per tutelarsi?

Se da molto tempo non prelievi dal conto corrente: fallo. Pochi prelievi effettuati non si possono giustificare affermando che si hanno aiuti da terzi. Qualsiasi giro di denaro dovrebbe essere verificabilegiustificabile.

Se usi dei soldi per acquistare un bene e si tratta di soldi prestati o donati da un parente, meglio specificarlo.

E’ opportuno avere un giustificativo per tutte le entrate. Per esempio, se vuoi cavartela dicendo che degli acquisti sono stati il frutto di una vincita al gioco, conserva la ricevuta!