Accertamento fiscale: quando scatta

Accertamento fiscale

Accertamento fiscale: quando scatta e cosa fare per tutelarsi. Quali sono i dati controllati dal fisco e come prevenire un controllo. 

L’accertamento fiscale non scatta quando non si pagano le tasse ma quando l’Agenzia delle Entrate riscontra un’incongruenza tra i dati trasmessi. Certo, il mancato pagamento delle tasse può costituire motivo di accertamento da parte del fisco, soprattutto se protratto per molto tempo, ma non è l’unica causa.

Mancato pagamento delle tasse e accertamento fiscale

Ogni anno l’Agenzia delle Entrate esegue dei controlli automatizzati sulle dichiarazioni fiscali presentate dai contribuenti. Con questi controlli di routine verifica se i dati contenuti nella dichiarazione dei redditi coincidono i versamenti effettuati nei termini previsti. Cosa significa? Che l’accertamento del pagamento delle tasse, per il fisco, rientra nei controlli di routine.

Se ti stai chiedendo come evitare un accertamento fiscale, sappi che la risposta è molte semplice: ti basta comunicare dati coerenti nella tua dichiarazione dei redditi! I fattori che fanno aumentare il rischio di accertamento fiscale sono elencati nel paragrafo che segue.

Accertamento fiscale: quando scatta

I sistemi informatici dell’Agenzia delle Entrate sono sempre più sofisticati e riescono a incrociare milioni di informazioni provenienti da diverse fonti. I software dell’Agenzia delle Entrate riescono ad attingere dati da un buon numero di fonti e la dichiarazione dei redditi è solo la punta dell’iceberg.

A cosa bisogna fare attenzione? Gli strumenti più usati per le verifiche del fisco sono:

  • Dichiarazioni dei redditi
  • Spesometro
  • Dichiazioni IVA
  • Scontrini parlanti
  • Certificazioni fiscali
  • Detrazioni fiscali
  • Studi di settore

Se il fisco ha indizi concreti e sospetta un reato, può raccogliere informazioni dai conti correnti (anche da quelli esteri dato che nella gran parte dei paesi non vi è più il segreto bancario) e persino da ciò che posti sui Social Network.

Ciò che fa scattare un accertamento fiscale sono quelle incongruenze tra reddito dichiarato e spese sostenute. Per fare alcuni esempi:

  • La tua dichiarazione dei rettiti può giustificare l’acquisto di una casa o il canone di locazione della casa in cui vivi? Perché se l’affitto è molto alto rispetto a ciò che dichiari, questa incongruenza potrebbe insospettire il fisco che potrebbe avviare un accertamento fiscale.
  • Se un sessantenne dichiara la sua pensione come unica entrata ma non fa mai prelievi dal suo conto corrente, può destare sospetto al fisco! Ecco perché da molti anni è ormai obbligatorio ricevere la pensione sul conto corrente.
  • Quando vi sono incongruenze tra costi e ricavi. L’esempio classico è l’esercizio commerciale che non emette fattura ma continua a scaricare i costi dei fornitori dalle tasse.
  • Se un contribuente vende un immobile a un valore nettamente inferiore al valore di mercato.
  • Nel caso in cui un lavoratore autonomo dichiara una spesa carburante eccessivamente elevata rispetto al suo reddito.

Il software impiegato rileva le incongruenze e a partire da queste scatta l’accertamento fiscale. Quindi se non paghi le tasse, o hai saltato qualche rata, rientri nei controlli di routine per il fisco, mentre se i tuoi dati presenti nella dichiarazione dei redditi vedono incongruenze con il tuo stile di vita, allora potrai essere preso di mira.

Termini di prescrizione: entro quanto tempo può scattare l’accertamento fiscale?

Sia se hai saltato il pagamento delle tasse, sia in caso di omessa dichiarazione di un’entrata, i termini di prescrizione sono di 5 anni. Meglio chiarire il concetto. L’agenzia delle entrate invita i contribuenti a conservare tutti i documenti relativi alla dichiarazione dei redditi fino alla scadenza del termine di attività di accertamento.

Il termine di scadenza dell’attività di accertamento è ordinariamente il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione. E’ entro questo lasso di tempo che l’Amministrazione finanziaria dell’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli più approfonditi.

Controllo sul conto corrente

In caso di accertamenti fiscali, l’Agenzia delle Entrate può controllare il conto corrente?
Certo, anche carte prepagate o carte di debito. Tutte le informazioni sugli accertamenti e i controlli eseguiti su conti e altri prodotti finanziari sono disponibili alla pagina dedicata: controlli sul conto corrente.