Confapi “non si sottraggano fondi a investimenti”

La Regione non sottragga fondi europei per investimenti e formazione. A raccomandarlo la presidente di Confapi Sicilia, Dhebora Mirabelli, che attraverso una lunga lettera inviata ai vertici della Regione punta l’attenzione proprio sui soldi che arrivano da Bruxelles.
“I 100 milioni di euro sottratti ad investimenti e formazione sono un lusso ed uno spreco improduttivo che non ci si può permettere – sottolinea -. Evitare eventuali ulteriori disapplicazioni di principi e regole comunitarie sui fondi strutturali a noi assegnati oggi è più che mai un dovere. Per noi, che rappresentiamo sul territorio la Confederazione delle Piccole e Medie Imprese, così come per Anci e tutti i sindaci dei Comuni coinvolti, è un grave errore non far ricorso a risorse regionali per spese correnti di cui hanno urgente e quotidiano bisogno famiglie e cittadini post covid-19”. Mirabelli esprime preoccupazione per via di “provvedimenti e richieste all’Ue per rendere operativa la distrazione di risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE) e del Fondo per lo Sviluppo Regionale (FESR) a favore di voucher per la spesa e beni di prima necessità a famiglie e cittadini. Provvedimenti che, sia i sindaci di diversi Comuni sia l’Anci, hanno provveduto a contestare, preoccupati di dover dar riscontro, senza certezze, alle tante istanze e richieste di spiegazioni che arrivano dai loro cittadini”.

“Ancora una volta non si comprende appieno la portata di alcune decisioni”, riflette la presidente siciliana di Confapi, affermando di non potere “che sollevare dubbi sulle modalità e la scelta da un punto di vista tecnico-operativo e di opportunità. Innanzitutto, i fondi strutturali, Fse e Fesr, sono risorse aggiuntive e rispondono al principio dell’addizionalità, anche per questo la loro spesa mal si concilia con la tempestività propria di un provvedimento avente carattere di urgenza”.

Nella missiva si rimprovera alla Regione che “nulla è previsto ai futuri attuatori in merito nella prima deliberazione relativa ai circa 30 milioni di euro a valere sui Fondo Sociale Europeo. Siamo solo ai primi 30 milioni di euro a valere sul Fondo Sociale Europeo, non osiamo immaginare le problematiche che le amministrazioni comunali saranno chiamate ad affrontare sui restanti 70 milioni di euro destinati ad investimenti che dovrebbero convertire in spesa corrente senza una precisa nuova regolamentazione alla quale far riferimento. Un provvedimento che più che salva famiglie, si preannuncia diventare una messa in pericolo di risorse comunitarie per sottrazione e/o mancato rispetto di principi e regole a danno di imprese, giovani e lavoratori. In questo modo, i cittadini che ancora una volta dopo mesi non vedranno un euro sui loro conti, privati della loro dignità, così come le imprese dei fondi per gli investimenti, i lavoratori e i giovani della formazione, torneranno a farsi la guerra tra poveri”.

Per Mirabelli “assisteremo così, post Covid-19, all’ennesima fuga di giovani e forza lavoro, chiusura di attività imprenditoriali e commerciali, incremento di disoccupazione. Ben vengano aiuti alle famiglie e ai cittadini per buoni alimentari e spese necessarie ma si faccia ricorso a risorse di bilancio regionale e con coraggio e determinazione si deliberino procedure in deroga alla legge sugli appalti per essere tempestivi ed efficaci. E, allora riprendendo la citazione di uno storico sindacalista, fatta dal nostro presidente Confapi Maurizio Casasco, facciamo nostro il motto: prima le fabbriche poi le famiglie, perché con le fabbriche le famiglie possono tornare a mangiare”.

Dhebora Mirabelli ribadisce la “disponibilità per collaborare e trovare soluzioni efficaci a favore della ’sburocratizzazione’. Rappresentiamo tantissime eccellenze imprenditoriali che orgogliosamente mettiamo al servizio del lavoro comune, perché ci piace identificarci con il nostro logo e la nostra tradizione: 83 mila imprese su tutto il territorio nazionale operose che lavorano insieme per costruire l’alveare della loro casa”.
(ITALPRESS).

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