Calabria Film Commission, Santelli “Minoli maestro, una nuova era”

CATANZARO (ITALPRESS) – “Una giornata importante per la Calabria, inizia una nuova era per l’audiovisivo nella nostra regione”. Ha esordito così la presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, in occasione della conferenza stampa dedicata alla nuova linea della Calabria Film Commission, affiancata dal nuovo commissario Giovanni Minoli. “Un istituto datato, costruito venti anni fa – ha spiegato Santelli – che non rispondeva più alle esigenze del momento. Molti luoghi comuni sono veri, la Calabria un set a cielo aperto è un dato di fatto. Ma oggi abbiamo bisogno di altro, non solo di un sistema per cui la Regione pagasse una fish a qualcuno per fare qualche scena in Calabria e andarsene. I soldi così spesi finora non sono stati proporzionati al risultato da raggiungere. Bisogna far sì che l’arte crei economia, professionalità, industria. Offrire un’opportunità di lavoro ai nostri ragazzi e di promozione per la nostra terra”.
La governatrice ha spiegato così la scelta di puntare su Giovanni Minoli. “E’ un maestro della televisione italiana – ha detto – siamo cresciuti con la sua scuola, ha fatto parte della nostra vita. Un obiettivo ambizioso meritava di fare un tentativo per proporgli questo incarico. Una nomina imposta da Roma? Non conoscevo Minoli, ho avuto la collaborazione attiva di un medico di famiglia e così abbiamo proposto una sfida impossibile a chi ha fatto di tutto nella vita. Lo ringrazio per l’onore che ci ha riservato, spero ci aiuti a spiccare il volo”.
Lo stesso Minoli ha poi speso le prime parole nel suo nuovo ruolo: “Lo stimolo della cosa impossibile c’è tutto. Il prodotto audiovisivo è cambiato in tutto il mondo, la comunicazione oggi passa dal cinema, che conserva un suo spazio di qualità, ma soprattutto da piattaforme, serialità, docufiction e documentari, componenti che dominano il mercato odierno. A Napoli 25 anni fa mi sono inventato Un posto al sole, ho avuto contro per un anno tutta la Rai e la stampa perchè secondo qualcuno distruggevo il teatro popolare. Oggi abbiamo superato i 5mila episodi e nel complesso circa diecimila le persone occupate. Il modello di sviluppo industriale per il Sud è quello che riesce a sfruttare qualità, natura, potenzialità di una cultura popolare che non può non passare dalla lunga serialità. In Calabria, una terra bellissima in cui non ho mai avuto la possibilità di lavorare, vorrei riproporre il modello Agrodolce già sperimentato in Sicilia. Le regole del meccanismo distributivo non aiutano il territorio”.
Alla conferenza è intervenuta anche la produttrice Gloria Giorgianni che ha firmato prodotti come “Nel nome del popolo italiano”, “Storia di Nilde” e “Illuminate” immaginando l’idea di produzioni dedicate ai territori e alla storia dei loro personaggi femminili.
(ITALPRESS).

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