AGGRESSIONI IN OSPEDALE, EMERGENZA CONTINUA

Ancora un’aggressione agli operatori della sanità. Questa volta è accaduto allo sportello del Centro unico prenotazioni del Distretto sanitario di Castelvetrano dell’Asp di Trapani. Una funzionaria del Distretto, che cercava di calmare una donna che aveva saltato la fila, è stata presa a schiaffi. La dipendente e’ stata medicata al pronto soccorso dell’ospedale di Castelvetrano, mentre la donna è fuggita. Si allunga così la lista delle aggressioni negli ospedali siciliani. Ieri notte un altro caso era stato registrato all’ospedale Cervello di Palermo, dove un infermiere del triage è stato aggredito e picchiato.

Indignato il commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, Giovanni Bavetta: “Voglio esprimere la solidarietà mia personale e quella dell’azienda, alla nostra dipendente aggredita al Centro unico prenotazioni di Castelvetrano – commenta -. Questo personale, sempre in prima linea, e che opera con professionalità e con spirito di servizio, è spesso soggetto a episodi di inciviltà e violenza verbale, sfociati ora anche nella violenza fisica”. “Il fatto è ancor più grave e ingiustificabile – aggiunge Bavetta – visto che non si è nemmeno in presenza dell’ansia e della preoccupazione che può cogliere chi si reca in pronto soccorso per i sintomi di una patologia. D’ora in poi sporgerò formale denuncia, a nome dell’azienda, agli organi competenti”.

E’ il terzo caso infatti che si verifica in poco più di un anno in provincia di Trapani, dopo l’aggressione subita da un infermiere al pronto soccorso di Alcamo e quella all’addetto al triage dell’area di Emergenza urgenza dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani. Gli sportelli dei distretti al momento sono particolarmente affollati di utenti, visto che oltre alle prenotazioni, si sta procedendo ai rinnovi  dell’esenzione ticket per reddito, e il personale oltre a ricevere la documentazione, deve verificare eventuali dichiarazioni  false negli anni precedenti e procedere al recupero credito. Per questo nei giorni scorsi in quello di Castelvetrano erano state aumentate le giornate di apertura degli sportelli e integrato il personale addetto.

Ed intanto due persone sono state raggiunte da misure cautelari nell’ambito delle indagini avviate in seguito alla brutale aggressione di due medici avvenuta all’ospedale “Vittorio Emanuele” di Catania il 14 marzo scorso. Agli arresti domiciliari è finito un 39enne, mentre il fratello di 34 anni, è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I provvedimenti, emessi dal gip del Tribunale di Catania, sono stati eseguiti dai carabinieri, che hanno fatto luce sull’episodio.

I due medici erano di servizio al pronto soccorso del nosocomio catanese quando, alle 14 circa, orario di cambio turno, sono stati chiamati d’urgenza in sala visite per un codice rosso. Era appena giunto in ospedale su una sedia a rotelle, spinta da alcuni parenti, un giovane catanese privo di sensi, vittima di un probabile incidente stradale. La prima a tentare di stabilizzare il giovane è stata una dottoressa che, invece di poter soccorrere adeguatamente il paziente, si è vista letteralmente invadere la sala visite dai familiari. Riscontrata la gravità delle condizioni del giovane il medico, aiutata da un collega, ha invitato i parenti a lasciare immediatamente la sala per poter assistere il malcapitato.

Per tutta risposta uno degli indagati, spalleggiato dal fratello, ha iniziato ad ingiuriarla con epiteti irripetibili tentando pure di colpirla al volto. L’intervento di un altro medico, che ha cercato di riportare alla ragione gli aggressori, ha sortito l’effetto contrario. Infatti, dopo essere stato minacciato, nel tentativo di sfuggire alla furia degli assalitori, ha cercato di trovare riparo in una delle stanze del pronto soccorso dove, proprio davanti la porta è stato raggiunto, afferrato per un braccio e colpito ripetutamente al viso, tanto da riportare un trauma contusivo alla regione facciale ed al collo, con una prognosi di 15 giorni.

La denuncia presentata dai due medici ai Carabinieri della Stazione di Catania Piazza Dante, ha consentito agli investigatori dell’Arma di ricostruire l’accaduto e di dare un volto agli aggressori, identificati mediante l’analisi delle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza nonché attraverso l’acquisizione di alcune testimonianze.

 

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