Ue, Sassoli “L’Italia non agisca come prima del Covid”

DAVID SASSOLI PRESIDENTE PARLAMENTO EUROPEO

ROMA (ITALPRESS) – “Michel si è impegnato a presentare una bozza di accordo in tempi strettissimi. Lui ha la necessità di trovare l’unanimità dei governi. Non vorremmo che ciò diminuisse il livello di ambizione”. Lo dice in un’intervista al Corriere della sera il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, in merito al Recovery Fund.
“Il piano punta molto sulla quota dei trasferimenti diretti e questo mette in secondo piano la questione dei prestiti. Ora, non basta dire che ci saranno i trasferimenti – sottolinea il presidente del Parlamento Ue -. Il punto è: per cosa? Io credo che debbano esserci dei giudizi sui piani nazionali perchè, se non si allineano con le priorità europee, diventerebbero incompatibili. Si tratta di armonizzare le politiche dei 27 sulle sfide europee: digitalizzazione, Green Deal, con quel che comporta, Resilienza. Abbiamo bisogno di essere più autosufficienti, dobbiamo riportare molte produzioni in Europa e esprimere una vera presenza sulla scena internazionale. C’è un prima e un dopo il Covid, non so se tutti se ne sono resi conto…”.
“Non voglio entrare in questioni italiane. Mi chiedo solo dove sono i dibattiti sulle grandi riforme di cui anche l’Italia ha bisogno – aggiunge -. Dov’è il dibattito sul sistema regionale, sul mercato del lavoro, sulla lotta alla povertà, sul green deal nazionale, sulla ristrutturazione del servizio sanitario, sulla lotta all’evasione? Ecco, credo che la concentrazione del Paese in questo momento debba essere sulle sfide che il Covid ci mette di fronte”. In teoria gli Stati generali erano su questo. “Un governo che ascolta secondo me in questo momento è anche utile – afferma Sassoli -. Il problema è che dopo bisogna rimboccarsi le maniche. A leggere i giornali si ha l’impressione di un Paese che fa tutto per tornare a quello che era prima del Covid. Questo mette un pò di preoccupazione”.
“In questo momento, devo dire, in Europa c’è grande fiducia verso l’Italia, perchè l’Italia è davvero il termometro di ogni sforzo di ripresa dell’economia europea – prosegue -. Il governo riscuote fiducia. Quel che ci si aspetta è anche una velocità di interventi. E su questo forse una concentrazione maggiore servirebbe”.
(ITALPRESS).

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