ROMA TRAVOLTA A NAPOLI, FUGA MILAN (+5), RIVALI ONDIVAGHI

Il Milan se n’è andato (+5), ma “…di doman non c’è certezza” diceva Lorenzo il Magnifico, che non giocava al calcio, ma conosceva bene la vita. Tutto cambia di ora in ora. La scomparsa di Diego Armando Maradona ha generato un’ondata di cordoglio in tutto il mondo e – come hanno detto i bene informati – una partecipazione di popolo così oceanica si era avuta solo per Giovanni XXIII e la principessa Diana. A Rosario (in Argentina) avrebbero dedicato a Diego persino una chiesa. Idolatria. Lo hanno ricordato pure gli All Blacks. Ma stanno venendo fuori le magagne: si parla dei soccorsi in ritardo, dei medici accusati, e di chi sta preparando la guerra per l’eredità. Dopo il commosso silenzio, il fragore delle cose terrene. Figuriamoci cosa può accadere in questo calcio ondeggiante: solo il Milan sembra sicuro di sè. Vince anche senza Ibrahimovic: niente sconfitte in campionato, 21 partite utili, rossoneri sempre a segno. Stavolta a farne le spese è stata una Fiorentina carente nel primo tempo e inutilmente battagliera nella ripresa. Aspettavamo tutti di sapere cosa avrebbe fatto la capolista senza il suo cannoniere: ebbene, ha vinto giocando bene.
L’ambiente rossonero è ben coeso e può andare lontano. Quanto agli altri, invece, sembra di stare su una barca col mare grosso: una volta scivolano tutti da una parte, poi arriva un’altra ondata e finiscono dal lato opposto. Ha pesato il dispendio di energie nelle Coppe. Prima era in crisi l’Inter che aveva perso in Champions, ora la Juve. E l’Atalanta è passata dal trionfo di Liverpool alla sconfitta col Verona. Lo stesso vale per la Lazio, che ha perso male con l’Udinese. La vittoria autorevole dai nerazzurri di Conte sul campo del Sassuolo ha proiettato “ad sidera” (alle stelle) le quotazioni interiste, dopo la discesa agli inferi a seguito della sconfitta interna col Real. Hanno detto che gli interisti abbiano fatto un patto per l’unità d’intenti: speriamo, ha risposto il tecnico. Il pareggio della Juve a Benevento (il quinto in sette partite giocate sul campo) ha indignato alcuni tifosi di Madama e ha provocato il sarcasmo dei loro nemici. Ma come, abbiamo Ronaldo e non lo facciamo giocare? Via Mister X (Pirlo), ha sparato qualcuno. Sono le isterie del calcio, il Maestro una domenica sale in cattedra, la successiva ne scende. La Juve non convince i trinariciuti.
Ronaldo ha un piccolo acciacco o è stanco? Prenda una pillola e pedali: con lui la Juve parte sempre da uno a zero. E ora Pirlo ha perso anche Morata, cacciato a partita finita per proteste.
In Napoli-Roma, a parte il commosso omaggio al “Pibe de oro”, celebrato da Insigne dopo il suo gol sventolando la maglia di Maradona, una serie di infortuni ha bersagliato la squadra di Fonseca. Prima sconfitta sul campo. Dzeko non pervenuto. I partenopei (secondo gol di Fabian Ruiz, terzo di Mertens, quarto di Politano) hanno acciuffato la stessa Roma e la Juve, nonostante la penalizzazione. L’Atalanta si è fatta gabbare da una delle squadre meno prolifiche, il Verona, che sul campo ha segnato solo nove gol (più tre a tavolino) e ha beffato i nerazzurri di Gasp, il cui allievo Juric, con una difesa ermetica (7 gol subiti, come la Juve) ha contenuto l’attacco bergamasco e poi ha vinto in contropiede. Anche la Lazio, che aveva vinto bene in Champions, ha preso tre gol dall’attacco dell’Udinese, che prima dell’Olimpico non aveva brillato. I friulani si erano presentati senza l’allenatore Gotti (in panca Cioffi) e privi di alcuni titolari (Okaka, Lasagna): vittoria straordinaria e tre bei gol, specie quello di Forestieri, a bersaglio dopo dodici anni. Immobile ha segnato solo su rigore. Sono gli incerti del calcio.
Ora le nostre squadre dovranno affrontare le Coppe: un calendario senza soste, ossessivo. E gli effetti sono visti. Questa giornata ricca di contraddizioni ha detto quindi che il Milan può continuare tranquillo e che il Sassuolo ha capito di non essere ancora da scudetto, anche se rimane una bella realtà: ha perso l’imbattibilità ed è rimasto all’asciutto in fatto di gol. Si è capito inoltre che il Benevento si può salvare bene. Pippo Inzaghi guidava i giallorossi in certi momenti dalla panchina del suo amico Pirlo che lo guardava impietrito. La difesa sannita sarà pure di burro (21 gol subiti, la peggiore), ma ha terzini goleador (Caldirola e Letizia due reti a testa). Il Cagliari aveva rimontato lo Spezia con i gol di Joao Pedro e Pavoletti, uscito da un periodo terribile, ma un rigore di N’Zola nel recupero ha cambiato tutto. Il Bologna ha vinto contro il Crotone grazie al gol di Soriano, ma con qualche batticuore finale. I rossoblù sono già a metà classifica, i calabresi sempre più staccati. Le genovesi in campo nel Monday Night. A Torino contro i granata, giocherà una Samp che recupererà Augello e Tonelli. Giampaolo attaccherà con Belotti e Zaza. Il Genoa contro il Parma cercherà un’altra vittoria dopo quella del derby. Scamacca la speranza rossoblu. Squalificato Perin, in porta ci sarà Marchetti, ex della Nazionale. La squadra di Liverani non vuole precipitare. Insomma un lunedì interessante.
(ITALPRESS)

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