RICICLO CARTA E CARTONE, SUD PROTAGONISTA

E’ arrivato il momento del Sud. Sul tema del riciclo di carta e cartone, il Mezzogiorno sta diventando sempre più protagonista e questo comporta, oltre a un maggiore rispetto per l’ambiente, ricadute economiche e occupazionali non indifferenti. La strada è stata tracciata, il divario con il Nord si sta accorciando e Comieco, che non a caso ha presentato a Palermo i dati del 23° rapporto annuale, ‘spinge’ la rimonta.

“Stimiamo nei prossimi anni una crescita nazionale del riciclo della carta e del cartone pari a un milione di tonnellate, con il 60% che dovrebbe derivare dal Sud – racconta Amelio Cecchini, presidente del Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica -. In particolare la Sicilia, che sta contribuendo molto alla crescita partendo da una posizione più bassa, può fare grandi cose con un 24-25%. Anche i dati del primo semestre del 2018 confermano questo trend positivo”.

Secondo Cecchini, ospite di un forum nella sede dell’ITALPRESS, in Italia, “nei prossimi 24 mesi, è prevista una crescita della domanda di carta e cartone per 1,3 milioni di tonnellate, con 3-4 impianti in programmazione, due già praticamente partiti in questi giorni, uno atteso a mesi e uno in progetto. Questo – osserva – genererà anche posti di lavoro, economicità e possibilità di una crescita economica. E poi vanno considerati tutti gli indotti, perché più riciclo è anche sinonimo di più turismo, per le attività collaterali e tutto quello che ne consegue, e sappiamo quanto questo sia importante in particolare per tutte le regioni del Sud”.

Il Mezzogiorno, e la Sicilia in particolare, è al centro dell’analisi di Roberto Di Molfetta, responsabile area Riciclo e Recupero di Comieco. “L’obiettivo che pensiamo possa raggiungere la Sicilia a brevissimo, diciamo entro due anni, è raddoppiare l’attuale livello di riciclo di carta e cartone, superare dunque le 200 mila tonnellate – sottolinea -. Abbiamo fatto anche un conto molto veloce in termini di maggiori corrispettivi che possono arrivare dall’accordo Anci-Conai di cui siamo gestori per quanto riguarda carta e cartone: tra corrispettivi nelle casse dei Comuni e minori costi di smaltimento parliamo di 20 milioni di euro l’anno, che si aggiungerebbero ai benefici di 6 milioni di euro di corrispettivi nel 2017 e almeno 10 milioni di risparmio in termini di mancato smaltimento”. Numeri importanti, da sfruttare necessariamente per un rilancio dell’Isola.

Si dice pronto a cogliere l’occasione Gaetano Armao, assessore regionale all’Economia. “E’ l’inizio di un percorso – afferma -. Siamo in forte crescita perché eravamo in drammatico ritardo. In ogni caso un trend è partito, i siciliani vogliono essere italiani a tutti gli effetti, non solo reclamando pari diritti ma anche impegnandosi a fare quello che fanno gli altri europei, ovvero pensare ai prossimi anni, cercando di percorrere responsabilmente un cammino che si faccia carico delle future generazioni”. E’ il concetto di economia circolare, che “punta sul riutilizzo delle risorse e non ne predica lo spreco. Un concetto entrato nel Def del 2019, l’obiettivo è farne un asse del nuovo piano industriale in Sicilia. Tutto questo determina nuove risorse disponibili, diminuzione dell’imposizione fiscale, delle tasse che si utilizzano per il servizio di discarica e per il conferimento dei rifiuti; sono anche risorse liberate per i Comuni per fare investimenti e diminuire il debito per le prossime generazioni. In questo modo – conclude Armao – potremo guardare i nostri figli con più dignità”.

 

 

 

 

 

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