LAVORO, 32,8% NON RINUNCIA A DIRITTI

 

Per mantenere il posto di lavoro, il 27% dei millennials rinuncerebbe ai giorni festivi, il 10,5% rinuncerebbe ai giorni di malattia retribuita, il 16,7% alle ferie e il 12,4% si farebbe pagare meno del dovuto pur di tenersi il posto di lavoro. Solo un 32,8% non rinuncerebbe mai ai propri diritti di
lavoratore per farsi assumere o mantenere il posto di lavoro.
 
E’ quanto emerge dal saggio “Il ri(s)catto del presente. Giovani e lavoro nell’Italia della crisi” con i dati dell’inchiesta quantitativa che l’Istituto di ricerche educative e formative (Iref) delle Acli ha svolto coinvolgendo 2.500 under30 italiani alle prese con il mondo del lavoro attraverso una survey realizzata sul web. L’analisi, eseguita sui “nativi precari” e presentata in un seminario con gli studenti di Scienze della formazione dell’Universita’ Roma Tre, ha voluto indagare le modalita’ di approccio al mondo del lavoro e la capacita’ dei millennials al nuovo mercato professionale, fortemente condizionato da forme di “lavoro in deroga”.
 
 
Per Paola Vacchina, presidente dell’Iref, “la sensazione e’ che quando si affronta il tema del lavoro dei giovani si sbagli prospettiva” con “stereotipi – di giovani seduti e sfiduciati – che non corrispondono alla realta’”. “L’Italia – ha aggiunto – e’ tra i Paesi europei piu’ ingenerosi verso i giovani, che li tratta meno bene”. Anche per questo “sono molte le strategie che i giovani italiani adottano, anche in condizioni molto dure e spesso facendo fatica. E qualcuno non ce la fa”. “Ma sono molte – ha proseguito – le strade che provano per dare il loro contributo sulla scena della vita sociale e del lavoro, nel nostro Paese o scegliendo molte volte l’estero”. Secondo Vacchina, “questi giovani fronteggiano con realismo le difficolta’ e manifestano forme di resilienza che si concretizzano spesso in conformazioni sociali auto-organizzate per sostenersi reciprocamente”.
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