INCIDENTE IN ELICOTTERO, MORTO KOBE BRYANT

Kobe Bryant, star dell’NBA e stella storica dei Los Angeles Lakers, e’ morto all’eta’ di 41
anni a seguito di un incidente in elicottero nella localita’ di Calabasas, in California.  La nebbia in particolare, in una giornata scura sui cieli di Los Angeles, potrebbe essere tra le cause principali dell’incidente in elicottero che ha causato la morte di Kobe Bryant, della figlia Gianna Maria e di altre sette persone a bordo. Secondo le autorita’, c’era una visibilita’  estremamente bassa al momento dell’incidente in cui e’ rimasto coinvolto il Sikorsky S76, con condizioni di nebbia e nuvole tanto che la polizia di Los Angeles aveva messo a terra i propri elicotteri. L’ex stella Nba e la figlia 13enne erano attesi alla Mamba Sports Academy di Thousand Oaks per una partita di basket. Insieme a loro, secondo quanto riporta la stampa americana, anche l’esperto pilota di origini armene Ara Zobayan, John Altobelli, allenatore di baseball dell’Orange Coast College con la figlia Alyssa e la moglie Keri, Christina Mauser, assistente allenatrice di pallacanestro della Harbour Day School, infine Sarah e Payton Chester, mamma e figlia residenti a Orange Country come i Bryant. Le indagini sono in corso: l’autorita’ federale dell’aviazione, l’ente nazionale per la sicurezza dei trasporti e l’FBI stanno indagando sull’incidente. Intanto, la tragedia che ha portato alla morte di Bryant ha suscitato nel mondo dolore e tributi non solo nel mondo dello sport .

Intanto, il presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Giovanni Petrucci ha disposto un minuto di silenzio su tutti i campi e in ogni categoria nelle gare dell’intera settimana. “Un piccolo ma sentito e doveroso gesto per onorare la vita e la memoria di Kobe Bryant, campione assoluto che ha sempre avuto nel cuore il nostro Paese – si legge in una nota della
Federbasket – Kobe, scomparso ieri tragicamente in un incidente in elicottero assieme alla figlia Gianna e ad altre sette persone, e’ stato e sara’ per sempre legato all’Italia”.

@airplusnews

Nato a Philadelphia nel 1978, il cestista statunitense, uno dei migliori giocatori della storia dell’NBA, figlio dell’ex cestista Joe Bryant, era cresciuto cestisticamente in Italia, dove giocava il padre (Rieti, Reggio Calabria, Pistoia, Reggio Emilia), per poi successivamente trasferirsi in America dove ha militato nei Los Angeles Lakers per 20 anni, vincendo ben cinque titoli (2000, 2001, 2002, 2009, 2010). In Italia, per il padre Joe anche una breve esperienza da
part-owner dell’Olimpia Milan nella stagione 1997/98. Prima di arrivare ai Lakers per Bryant una breve parentesi agli Charlotte Hornets che lo scambiarono poco dopo proprio con i Lakers con Divac, divenuto superfluo per la squadra di Los Angeles dopo l’arrivo di Shaquille O’Neal. Il suo debutto tra i professionisti arrivo’ il 13 novembre 1996 contro i Minnesota Timberwolves, segnando il record come debuttante piu’ giovane giovane nella storia dell’NBA a 18 anni e 72 giorni. Le sue doti iniziarono a spiccare a partire dall’anno successivo e il 14 dicembre 1997 segno’ il primo trentello della sua carriera contro i Dallas Mavericks, per poi tre giorni dopo ripertersi con 33 punti nella sconfitta contro i Chicago Bulls di Michael Jordan che in quell’occasione ne segno’ 36. Nella stagione 2000-2001 Kobe divento’ sempre piu’ determinante venendo anche preferito in campo rispetto Shaquille O’Neal. Dopo le accuse di stupro del 2003 si diede anche il soprannome di Black Mamba dalla pellicola Kill Bill: Volume II dove vi e’ la comparsa del mamba nero (un serpente). Nella stagione 2005-2006,  2006-2007 vince il premio di miglior marcatore. Il 22 gennaio 2006 stabili’ il secondo miglior punteggio di tutti i tempi in una singola partita nella storia NBA, segnando 81 punti contro i Toronto Raptors, guidando i Lakers alla vittoria per 122-104. Il 22 marzo 2007 divento’ il quarto giocatore nella storia a segnare almeno 50 punti in 3 partite consecutive (con Wilt Chamberlain, Michael Jordan ed Elgin Baylor), il primo a riuscirci dopo Jordan. Due giorni dopo frantuma anche questo record segnando altri 50 punti che lo portarono a essere il secondo giocatore NBA dopo Wilt a fare un poker over 50 (65-50-60-50). Concluse la stagione 2007-2008 con il premio MVP della Regular Season, conseguito dopo 12 anni di carriera NBA tenendo di media 28,3 punti. Nel 2009 e nel 2010 venne premiato come MVP delle finali, diventando anche il miglior marcatore dei Los Angeles Lakers con 25.208 marcature in
carriera, sorpassando Jerry West.
Dal 2012 qualche infortunio e i rapporti non proprio idilliaci con i tecnici che si sono susseguiti non gli hanno permesso di esprimersi ai suoi livelli. In particolare ad aprile 2013 un grave infortunio al tendine di Achille, a seguito di un contrasto con Harrison Barnes che lo tenne lontano dal campo per diversi mesi. Nelle stagioni successive non riusci’ ad imporsi finendo per ritirarsi nel 2015. Per lui anche successi con la maglia della Nazionale (FIBA Americas Championship 2007, Pechino 2008 e Londra 2012). Kobe Bryant e’ al quarto posto nella classifica marcatori nella storia dell’NBA con 33.643 punti, superato superato recentemente da LeBron James che adesso occupa il terzo posto. Bravo a difendere ma anche ad attaccare, Bryant vantava una media di 25 punti a partita, da aggiungere a uno score di 4,7 assist, 5,3 rimbalzi e un totale di oltre 1800 palle rubate. Nel 2018 era stato anche insignito del Premio Oscar nella categoria miglior cortometraggio d’animazione per Dear Basketball, cortometraggio ispirato alla sua lettera di addio al basket del 2015.


(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]