“IL PO D’AMARE” PER COMBATTERE IL MARINE LITTER

Otto “big bags” pieni di rifiuti e circa 92 kg di plastica avviata completamente a riciclo, sono il risultato della “battuta di pesca” contro il marine litter realizzata sul fiume Po per circa 4 mesi, tra luglio e novembre 2018.

I rifiuti portati dal più grande fiume italiano sono stati, infatti, intercettati da barriere galleggianti prima di arrivare al mare Adriatico e avviati al riciclo grazie al progetto pilota di raccolta e recupero dei rifiuti, “Il Po d’AMare”, uno dei primi progetti al mondo di prevenzione dei rifiuti in mare, predisposto dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, dai Consorzi Corepla e Castalia e realizzato grazie al coordinamento istituzionale svolto dall’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po e con il patrocinio del Comune di Ferrara e dell’Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po).

La frazione non plastica è costituita, per la maggior parte, da scarti vegetali e sono stati intercettati anche contenitori in vetro. La quota più rilevante in termini di peso del rifiuto plastico captato è rappresentata da PE proveniente da fusti di capacità maggiore a 25 litri, imballaggi utilizzati in ambito agricolo o industriale. 

 

Il progetto “acchiappa rifiuti” ha realizzato la selezione e raccolta dei rifiuti galleggianti attraverso l’installazione di un dispositivo di raccolta (Seasweeper) con barriere in polietilene galleggianti che non interferiscono con la flora e la fauna del fiume, progettato da Castalia e posizionato nel tratto del fiume Po in località Pontelagoscuro (Comune di Ferrara) a 40 km dalla foce. I rifiuti intercettati sono stati avviati al riciclo e con il supporto di Corepla, il rifiuto plastico è stato poi inviato al centro di selezione che ha separato e avviato a riciclo le diverse frazioni polimeriche. Il granulo di plastica ottenuto dalle operazioni di riciclo è stato infine inviato ad una azienda inglese per la realizzazione di una casetta rifugio. 

Per Antonello Ciotti, presidente di Corepla, “il Po è il più importante fiume italiano con 141 affluenti e 3.200 Comuni italiani coinvolti. I risultati della sperimentazione de ‘Il Po d’AMare’ sottolineano come una corretta gestione dei rifiuti a terra porti ad avere corsi d’acqua con una sensibile minor presenza di rifiuti, in plastica in particolare”. 

 

“A oggi a livello nazionale, 8 imballaggi in plastica su 10 immessi sul mercato vengono recuperati dal sistema Corepla. C’è ancora molto da fare ma un efficiente servizio di raccolta differenziata che facilita il riciclo, attento alle esigenze dei cittadini sempre più consapevoli e informati, è un potente antidoto all’inquinamento di fiumi e mari”, ha aggiunto. 

Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, ha commentato: “Credo molto nell’importanza di sperimentazioni come questa, alla luce soprattutto della loro possibile replicabilità. Complimenti, avete affrontato il problema a monte, prima che la plastica raggiunga il mare”. Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, sottolinea come si tratta di “un progetto importante che è riuscito a dimostrare che è possibile intercettare i rifiuti prima che raggiungano il mare e diventino così un grave problema ambientale”. Per Lorenzo Barone, direttore generale di Castalia Operations, “il ‘Po d’Amare’ è la realizzazione di un progetto sperimentale che ci ha dato la conferma di essere sulla strada giusta. Confidiamo che questa best practice venga valorizzata dalle istituzioni, anche alla luce del fatto che questo sistema può prevenire l’arrivo della plastica in mare ed è stato progettato per essere declinabile su qualsiasi corso d’acqua”. 

 

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