RETE!, IL PROGETTO FIGC CHE CON IL CALCIO HA FAVORITO INCLUSIONE E LOTTA AL RAZZISMO

Inclusione sociale e lotta al razzismo, due tematiche di grande importanza, rispetto alle quali la Federazione non ha mai fatto mancare il proprio impegno. Due prerogative che hanno spinto la FIGC , attraverso il Settore Giovanile e Scolastico, a sviluppare e promuovere un progetto rivolto ai minori stranieri accolti nel nostro Paese. Da questa volontà, in collaborazione con il Ministero dell’Interno, con l’Anci e con il Servizio Centrale SPRAR/SIPROIMI (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), e grazie al supporto di partner come Eni e Puma, nasce Rete!, un’iniziativa a carattere nazionale, promossa dal 2015 in tutto il territorio, per favorire i processi di inclusione sociale ed interculturale attraverso il calcio.
Destinatari del Progetto i ragazzi minorenni e neo-maggiorenni residenti presso i centri d’accoglienza SPRAR, un sistema di oltre cento strutture che accolgono ogni anno centinaia di giovani non accompagnati provenienti da situazioni di disagio e precarietà, che non hanno però spento la loro passione e il loro entusiasmo verso il calcio.
E grazie alla grande capacità di questo sport di calamitare da un lato attenzione ed emozioni, e dall’altro di poter veicolare messaggi e comportamenti positivi, la mission di Rete! ha trovato terreno fertile in cui crescere e consolidarsi. Perché oggi, dopo un quinquennio di attività e circa 2.000 giovani stranieri coinvolti, il Progetto è diventato un vero punto di riferimento nell’ambito della responsabilità sociale. Ad attestarlo i dati di partecipazione, in costante incremento negli anni, sia per quanto riguarda i numero dei ragazzi, che delle strutture che aderiscono al Progetto – 237 nel 2015, 280 nel 2016, 397 nel 2017, 508 nel 2018 e 560 nel 2019 – e il clima di grande positività in cui vivono tutti i protagonisti in gioco.
Da un punto di vista strutturale Rete! si articola seguendo i format delle altre iniziative sviluppate dal Settore Giovanile e Scolastico, ovvero con un’ampia fase territoriale, curata dai Coordinamenti Regionali SGS, che con cadenza settimanale inviano i propri tecnici nei centri coinvolti per delle sedute tecniche, e il successivo torneo che dai mesi di marzo e aprile accompagna i partecipanti fino alla fase nazionale. Importante, soprattutto nell’ottica della genesi di Rete!, la sinergia con le società dilettantistiche del territorio, sia per la disponibilità nell’ospitare, laddove necessario, le formazioni dei Centri SPRAR nei propri impianti, che per lo sviluppo di una vera attività mista con l’inclusione dei propri tesserati nelle squadre che poi andranno a disputare la competizione finale. Un passaggio per nulla di poco conto, che contribuisce in maniera sostanziale all’integrazione dei destinatari del Progetto, favorendone la possibilità di accesso alla pratica sportiva e in alcuni casi il tesseramento per la società. Un approccio di questo genere, consente pertanto di creare un vero e proprio modello di integrazione e di migliorare la comprensione dell’importanza dell’attività fisica, della salute e dei comportamenti corretti che possono essere veicolati all’interno di un gruppo coeso. Risultati affrancati oltretutto dalla partecipazione attiva dei referenti territoriali FIGC, diventati col tempo autentici team manager delle formazioni degli SPRAR e, non di meno, dai riscontri a livello internazionale sul tema dell’inclusione, che fanno di Rete! una best practice apprezzata in Europa e nel Mondo.
Poi ci sono le storie, gli episodi e gli sviluppi anche interni alle varie realtà coinvolte che danno al Progetto un valore aggiunto che può essere compreso solo se vissuto. Questo significa che Rete! è in grado di lasciare un bagaglio di esperienza che va al di là del campo, oltre l’aspetto puramente sportivo, ma si riverbera nella vita personale e sociale dei ragazzi. Poi è evidente che offrire a questi giovani l’opportunità di allenarsi e disputare un torneo secondo gli standard e le linee guida federali, rende tutto più affascinante e coinvolgente.
“Rete! nasce dalla volontà di dare un forte contributo su un tema di grande rilevanza e fornire un vero e proprio servizio a livello sociale – sottolinea Fabrizio Tanzilli, Responsabile Nazionale del Progetto – Dopo diversi anni di attività, possiamo affermarne il successo e la bontà, come testimoniano i riscontri che riceviamo e la sinergia e i rapporti che si sono instaurati tra tutti gli attori coinvolti: ragazzi, operatori degli SPRAR, tecnici FIGC e società del territorio. E questo credo sia l’aspetto più importante, dal momento che stiamo dimostrando come grazie allo sport sia possibile andare oltre le barriere culturali e di razza e favorire davvero dei processi virtuosi”.
A certificare ulteriormente l’impatto di Rete!, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, a contorno dell’attività sportiva, è stato predisposto un accurato studio scientifico, portato avanti da un tema di professionisti del settore, per valutare il percorso sociale e personale dei soggetti coinvolti.
In considerazione dell’ampia partecipazione, che nel tempo continua ad aumentare, dando ulteriore lustro al Progetto, anche per il 2018-2019 Rete! si articolerà attraverso un format ormai collaudato. Dal mese di aprile inizieranno la Fasi Interregionali, cinque tappe, programmate in base alla dislocazione geografica delle 49 strutture partecipanti appartenenti a 13 diverse regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Trentino, Umbria), che si disputeranno in altrettanti Centri Federali Territoriali delle Federazione.
Ad aprire la kermesse, l’appuntamento del 2 aprile a Gela, presso il CFT inaugurato nell’impianto sportivo Enrico Mattei nello storico quartiere Macchitella, a cui prenderanno parte le formazioni del sud della Sicilia. A seguire, il 4 aprile a Palermo, il secondo raggruppamento dedicato al territorio più rappresentato nel Progetto, che coinvolgerà gli SPRAR del nord della regione.
Dal 14 aprile Rete! si sposterà a Milano, presso il CFT di Quarto Oggiaro, dove saranno impegnate le formazioni rappresentanti di Lombardia, Piemonte, Liguria, Trentino e Emilia Romagna; mentre il 28 e il 29 aprile, sarà il turno di Casalnuovo di Napoli, che ospiterà gli SPRAR campani, oltre a quelli di Calabria, Umbria e Molise. Le Fasi Interregionali si concluderanno in Puglia, nel Centro Federale Territoriale di Noicàttaro, dove scenderanno in campo le squadre pugliesi con quelle della Basilicata.
La Fase Nazionale, alla quale prenderanno parte le formazioni vincitrici delle cinque tappe territoriali, più una sesta squadra, qualificata attraverso una Fair Play Wild Card, si disputerà nel CFT di Corticella (Bologna) il 19 e 20 giugno. In occasione dell’ultimo atto del torneo, i giovani atleti avranno inoltre l’opportunità di assistere alla gara valida per la fase finale del Campionato Europeo Under 21 tra Italia e Polonia.

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