Covid, finisce l’emergenza ma i giovani siciliani sono perplessi

PALERMO (ITALPRESS) – Per alcuni è ancora troppo presto, altri non si sentono abbastanza tranquilli: superare le restrizioni anti-Covid è un desiderio diffuso ma i giovani siciliani intendono ancora procedere con prudenza. Dopo oltre due anni di pandemia, il 31 marzo scorso in Italia è terminato lo stato d’emergenza legato al Covid-19 e da venerdì 1 aprile sono cambiate le regole, con un allentamento delle misure. I giovani siciliani, però, intervistati dall’Italpress, esprimono ancora qualche perplessità. Le restrizioni vengono allentate ma “forse è ancora troppo presto, forse dovrebbe passare ancora qualche mese”, afferma un ragazzo. “Lo stato d’emergenza in realtà – aggiunge una giovane – non è finito, ci sono sempre aumenti per quanto riguarda il Covid”. Ancora qualche timore, quindi, ancora difficoltà ad affrontare una quotidianità un po’ più “libera” ma soprattutto la consapevolezza che non si tornerà pienamente alla vita di un tempo, così com’era prima del 2020, l’anno che ha stravolto il Pianeta.
“Non sarà come una volta, dobbiamo stare sempre attenti”, afferma una ragazza siciliana. “Più che stare tranquillo – spiega un altro giovane – mi sento in un’atmosfera diversa rispetto a due anni fa”.
C’è ancora incertezza ma non manca il bisogno di tornare a vivere. “Questa situazione non mi fa stare tranquilla però un po’ di ritorno alla normalità ci vuole”, evidenzia un’altra ragazza. Qualcuno, invece, dice di non sentirsi ancora “al sicuro” o “più tranquillo” ma semplicemente “più libero”. E c’è anche chi comprende i motivi che stanno dietro alla fine dello stato d’emergenza in quanto si rende conto che dopo due anni di pandemia e restrizioni le persone “hanno bisogno di uscire”.
I giovani siciliani dimostrano anche senso di responsabilità, prudenza e cautela. “Secondo me – spiega qualcuno – è ancora presto, non mi sento ancora di andare in posti chiusi senza la mascherina”.
“Penso – aggiunge un’altra giovane – che non ci sia stato particolare cambiamento anche perché non c’è mai stato un controllo effettivo, soprattutto durante l’uso dei mezzi di trasporto. È a discrezione di ogni persona – conclude – decidere quanto avere cura di sé”.
(ITALPRESS).

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