Colpo alla mafia nigeriana, decine arresti tra Emilia Romagna e Piemonte

TORINO (ITALPRESS) – Operazione delle Squadre Mobili di Torino e di Ferrara a carico di cittadini nigeriani appartenenti al sodalizio criminale di stampo mafioso denominato “Viking” o “Norsemen Kclub International”, suddiviso in cellule locali (dette “Deck”) presenti in numerose città italiane. Sono 69 le persone coinvolte, 43 provvedimenti della Dda di Torino e 31 della Dda di Bologna, con 5 persone colpite da entrambi i provvedimenti cautelari, di queste solo 52 sono state rintracciate sul territorio nazionale. Ogni realtà locale (che a Torino prende il nome di “Valhalla Marine” e a Ferrara “Vatican”) presenta al vertice un capo operativo (“Executional”), che comanda il territorio di competenza coadiuvato da un organo collegiale (“Exco”) costituito da consiglieri. I contatti tra le varie articolazioni nazionali e la sede presente in Nigeria (denominata “Niger Catalina”) hanno fornito agli investigatori una chiara indicazione di come le varie “Marine Patrol” (“MP”) operanti in Europa siano saldamente legate alla “casa madre”, tanto da apparire una diretta diramazione della stessa.
Gli aspiranti affiliati vengono sottoposti ad azioni brutali, al termine delle quali manifestano l’accettazione del codice comportamentale dell’associazione e la loro fedeltà indiscussa. Sulla piazza torinese, il cult “Valhalla Marine” controllava e gestiva il commercio su strada di sostanze stupefacenti in alcune aree individuate – in particolare nella zona del Lungo Dora Savona, tra via Bologna ed il ponte Mosca – nonchè, sempre nella stessa zona, lo sfruttamento della prostituzione di donne nigeriane. Una delle peculiarità dell’articolazione torinese dell’associazione era rappresentata dal ruolo delle donne, le quali venivano affiliate mediante rapporti sessuali di gruppo ed assumevano l’appellativo di “Queen” o “Belle”. Costrette a pagare somme di denaro in cambio di una inesistente protezione, le “Belle” venivano sfruttate sessualmente, trasformandosi di fatto in vittime del gruppo. L’indagine della Squadra Mobile ferrarese, che veniva avviata a fine luglio 2018 a seguito del tentato omicidio di un giovane nigeriano appartenente al cult rivale degli Eiye, ferocemente aggredito a colpi di machete da un gruppo di almeno cinque connazionali. Una volta assicurati alla giustizia i responsabili del gravissimo episodio, nel corso dell’anno 2019 le indagini approdavano alla Dda di Bologna (P.M. Roberto Ceroni), per dimostrare l’esistenza sul territorio ferrarese della mafia nigeriana “Supreme Viking Arobaga” collegata al network internazionale. Nel capoluogo estense, veniva accertata la centralità di Okenwa Emmanuel “Boogie”, dj di musica afro beat, che costituiva la figura di riferimento per il cult, tra le provincie di Ferrara, Padova, Treviso e Venezia, controllando il territorio e dirimendo le numerose diatribe che scoppiavano tra affiliati di rango medio-inferiore, e in questa veste “Boogie” manteneva i contatti con il vertice di Torino.
(ITALPRESS).

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