Calderoli “Su autonomia e terzo mandato no a posizioni preconcette”

ROMA - Camera dei deputati, discussione sulla legge sull' Autonomia differenziata . Dibattito sull' approvazione del verbale della seduta del12 giugno in cui si sono verificate aggressioni a duputati e assistenti parlamentari. Nella foto Roberto Calderoli

ROMA (ITALPRESS) – All’inizio della seduta odierna del Senato dai gruppi d’opposizione è arrivata in coro una richiesta di informativa urgente su quanto accaduto ieri in Cdm sia in relazione al terzo mandato, arrivando a chiedere le mie dimissioni, e pure per quanto riguarda il disegno di legge delega per la determinazione dei Lep. Nè il Governo nè tantomeno il sottoscritto mai si sottrarranno ad una richiesta di informativa, e sono sempre pronto e disponibile. Rilevo però delle incongruenze evidenti”. Così in una nota il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli.

“La prima è che, essendo io domani impegnato alla Camera in question time, qualsiasi gruppo d’opposizione avrebbe potuto presentare interrogazioni su quanto accaduto in Cdm, ovvero sulla legge delega sui Lep. Ma nessun gruppo di opposizione, ovvero gli stessi gruppi che hanno sollevato la questione al Senato, ha presentato interrogazioni al sottoscritto. Solo la Lega, va detto, ha presentato un’interrogazione in tema di livelli essenziali delle prestazioni aggiunge Calderoli -. La seconda incongruenza deriva dal fatto che la richiesta di informativa giunge con delle posizioni che ostentano un pregiudizio nei confronti del Governo, addirittura su un testo che non è stato ancora diramato e che quindi nessuno può aver letto. E anche nel caso della delega Lep, non capisco perchè ci sia bisogno di informative, visto che la stessa verrà assegnata al Parlamento, dove sarà oggetto di ampio dibattito e di votazioni, sia in commissione che in Aula”.

“Chiudo con una riflessione sulle decisioni della Consulta, che sono accusato di disattendere: le sentenze della Corte non solo devono essere rispettate, ma vanno lette e anche capite, e soprattutto è obbligatorio darne un’attuazione dopo 24 anni che il dettato costituzionale attende. Cosa che io intendo fare”, conclude il ministro.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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