Borgomeo “Il carcere sia anche il punto di partenza per una nuova vita”

“Da sempre la Fondazione CON IL SUD ha sostenuto con profonda convinzione i progetti di reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti, per il loro carattere sperimentale, per la qualità dei contenuti e delle metodologie, per la competenza e l’entusiasmo dei promotori. C’è la questione del sovraffollamento, ma è inevitabile che questo tema si intrecci con quello dei servizi e delle opportunità offerte ai detenuti per compiere un vero percorso rieducativo, così come previsto dalla nostra Costituzione”. Lo afferma Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD.
“Ma nel commentare i risultati che, puntualmente queste iniziative colgono, ci si interroga su come fare a trasferire questi modelli d’intervento all’interno delle politiche penitenziarie ordinarie. Una sorta di muro di gomma impedisce a queste esperienze di “contaminare” le politiche pubbliche. Eppure la qualità degli interventi è fuori discussione, come riconosciuto da tutti; eppure i risultati, anche quantitativi, sono evidenti; eppure è palese la “convenienza” per l’Amministrazione penitenziaria a diffondere e promuovere simili pratiche”, aggiunge.
“Convenienza anche in termini strettamente economici. Una sorta d’invincibile inerzia sembra orientare le politiche: e come in altri settori del sociale vince il timore di cambiare, di sperimentare, di mettere in discussione ruoli, competenze e, anche, meschini privilegi. Noi, con le nostre piccole forze continueremo a segnalare l’esigenza di un forte cambiamento. Lo facciamo per convinzione e lo facciamo per dare voce alle decine di progetti che ci sono pervenuti quando abbiamo pubblicato un bando per promuovere iniziative di reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti – sottolinea Borgomeo -. Una domanda fortissima: sono stati coinvolti tutti gli istituti di pena del Sud. La nostra risposta è stata purtroppo parziale, considerate le risorse finanziarie a nostra disposizione. Ma bisogna insistere. E lo faremo”.
“Il carcere non può e non deve essere solo il luogo in cui scontare una pena, quelle quattro mura dovrebbero rappresentare anche il punto di partenza per una nuova vita. E questo cambiamento può realizzarsi concretamente attraverso il lavoro: dà dignità, ma dà anche motivazioni e soddisfazioni per ripartire su nuove basi”, conclude il presidente della Fondazione CON IL SUD.
(ITALPRESS).

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