
ROMA (ITALPRESS) – Proseguono anche nella tarda serata del 14 giugno gli attacchi incrociati tra Israele ed Iran.
Segnalati diversi missili lanciati dall’Iran su obiettivi militari israeliani. Lo ha fatto sapere intorno alle 22 italiane l’Idf, che ha avvertito la popolazione di recarsi nei rifugi. Milioni di israeliani si sono rifugiati nel nord di Israele a causa del fuoco dei proiettili provenienti dall’Iran, ha fatto sapere sempre l’Idf su X. Alle 23 italiane, però, il sistema di difesa dell’esercito israeliano ha fatto sapere che i cittadini possono lasciare i rifugi, perché l’attacco missilistico da parte iraniana si sarebbe concluso.
È in funzione infatti il sistema di intercettazione missilistica. Le sirene hanno suonato ad Haifa e nel Nord di Israele, in seguito al lancio di missili balistici dall’Iran. Lo rende noto il The Jerusalem Post. E ci sarebbero un morto e 14 feriti nel Nord di Israele, dove un razzo avrebbe colpito una casa a due piani nella Galilea occidentale.
Mentre le IDF sono impegnate ad intercettare i missili lanciati dall’Iran, caccia israeliani stanno attualmente colpendo obiettivi militari a Teheran. Lo rende noto l’Idf su X.
L’IDF ATTACCA ANCHE LO YEMEN
L’IDF ha anche attaccato lo Yemen nel tentativo di colpire alti ufficiali militari Houthi. “Sapremo presto se ha avuto successo”, ha dichiarato una fonte israeliana al The Jerusalem Post. È stato tentato un attacco mirato contro l’alto leader militare Houthi, Mohammed Abd al-Karim al-Ramari. Lo hanno confermato fonti dell’Idf.
ATTACCHI INCROCIATI FIN DALL’ALBA
All’alba Teheran aveva lanciato massicci attacchi missilistici di rappresaglia, bombardando Gerusalemme, Tel Aviv Ramat Gan, Haifa ed altre città, provocando secondo un primo bilancio 4 vittime e una ottantina di feriti.
L’Israel Defense Forces e il Mossad, l’intelligence israeliana, hanno proseguito la sistematica distruzione di siti nucleari, basi militari, infrastrutture strategiche e leadership militari islamiche su tutto il territorio iraniano. Nelle ultime ore aerei da combattimento israeliani hanno bombardato una base militare nella citta’ di Zanjan, a circa 325 km da Teheran, nell’Iran settentrionale.
NETANYAHU “ABBIAMO ANCORA ALTRO DA FARE”
“Il nostro obiettivo è fermare la doppia minaccia dell’Iran volta ad annientare lo Stato di Israele: sia il nucleare che i missili balistici”. Così il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un videomessaggio. “Quello che gli ayatollah hanno visto finora è niente rispetto a ciò che vedranno nei prossimi giorni – ha aggiunto il primo ministro -. Abbiamo colpito duramente il sito di arricchimento dell’uranio, colpito lo stabilimento strategico per rendere attive le bombe nucleari, preso di mira il gruppo di scienziati che portava avanti questi progetti. Questo porta indietro l’Iran sul nucleare di molti anni. Ora ci sono altre cose da fare che non posso dire”.
LA TV DI TEHERAN ANNUNCIA IMMINENTI ATTACCHI IRANIANI
“Attacchi pesanti e distruttivi contro Israele entro poche ore”. Questo quanto annunciato dalla tv di di Teheran, in risposta ai nuovi attacchi dell’aviazione con la stella di David.
UCCISI 9 SCIENZIATI RESPONSABILI DEL NUCLEARE IRANIANO
Con l’attacco all’Iran, Israele ha ucciso 9 scienziati ed esperti di alto livello responsabili dell’avanzamento del programma di armi nucleari del regime di Teheran. Lo rendono noto le Idf israeliane. “Tutti gli scienziati ed esperti eliminati, sulla base di informazioni di intelligence, erano fattori chiave nello sviluppo delle armi nucleari iraniane – scrivono le Idf su X -. La loro eliminazione rappresenta un duro colpo per la capacità del regime di acquisire armi di distruzione di massa”.
IDF “SUPERIORITA’ AEREA DA OVEST IRAN A TEHERAN”
“Israele ha stabilito la superiorità aerea dall’Iran occidentale a Teheran”. Così su X un post delle Idf israeliane.
Israele ha colpito oltre 150 obiettivi e oltre 400 componenti diversi nell’Operazione Rising Lion, iniziata venerdì. Lo ha riferito come scritto dal The Jerusalem Post il portavoce delle IDF, il Generale di Brigata Effie Defrin. Sono stati presi di mira infrastrutture missilistiche, sistemi di difesa aerea e impianti nucleari. “Non ha potuto rivelare” se la Guida Suprema iraniana, l’Ayatollah Ali Khamenei, sia uno degli obiettivi degli attacchi israeliani, quando gli è stato chiesto da un giornalista.
Nella notte, oltre 70 caccia israeliani hanno lanciato un attacco significativo contro obiettivi a Teheran, la capitale dell’Iran e il cuore del regime. “La strada per Teheran è stata spianata”, ha dichiarato Defrin. Le IDF hanno colpito oltre 40 obiettivi missilistici, tra cui sistemi avanzati di difesa aerea, infrastrutture di comando e controllo e piattaforme di lancio.
MACRON SENTE IL PRESIDENTE IRANIANO
“Ho appena parlato con il presidente iraniano Massoud Pezeshkian. Il mio primo messaggio è stato quello di chiedere l’immediata liberazione dei nostri connazionali Cécile Kohler e Jacques Paris, tenuti in ostaggio dal regime iraniano in condizioni inaccettabili per oltre tre anni. Di fronte al grave rischio di destabilizzazione per l’intera regione, ho chiesto che i nostri beni e i nostri cittadini in Iran e nella regione non fossero presi di mira in nessuna circostanza. Ho anche chiesto la massima moderazione per evitare un’escalation”. Lo ha scritto su X il presidente francese Emmanuel Macron. “La questione nucleare iraniana è seria: deve essere risolta attraverso il negoziato. Ho quindi invitato il Presidente Pezeshkian a tornare rapidamente al tavolo delle trattative per raggiungere un accordo, unico modo possibile per disinnescare la situazione. Siamo pronti a dare il nostro contributo e a mettere tutto il nostro impegno nel raggiungimento di questo obiettivo” ha concluso.
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ORE DELICATE IN MEDIO ORIENTE
Nonostante sia uno dei più grandi siti atomici del Paese il deposito di combustibile nucleare che si trova fuori dall’antica capitale Isfahan non é stato tuttavia colpito. Israele si é mantenuto alla larga perché bombardare il deposito di stoccaggio provocherebbe il rilascio di radiazioni, trasformando di fatto l’impianto in una bomba sporca. L’obiettivo principale dello stato ebraico é quello di impedire che il regime degli ayatollah possa realizzare armi nucleari.
Quello collaterale il rovesciamento dell’intera struttura del governo islamico che ha riprecipitato l’Iran nel medio evo e reprime con spietata ferocia il dissenso popolare. Il portavoce militare israeliano, il generale di brigata Effie Defrin, ha dichiarato che l’operazione é “ancora all’inizio”.
Ma é evidente che non c’é una tempistica precisa e gli attacchi israeliani potrebbero durare diverse settimane. Il first strike dell’alba di venerdì, con la distruzione delle difese aeree di Teheran ha dato ad Israele una significativa libertà di movimento nei cieli iraniani, aprendo la strada a ulteriori attacchi.
Tanto che la rappresaglia iraniana é limitata al lancio di missili balistici e droni. I sistemi di difesa aerea terrestri statunitensi nella regione stanno contribuendo ad intercettare ed abbattere i missili iraniani, aggiungendosi all’Iron Dome, l’apparato multilivello israeliano in grado di fornire diverse opzioni per abbattere droni e missili a lungo raggio.
Il fuoco incrociato tra Israele e Iran ha interrotto la rotta est-ovest attraverso il Medio Oriente, una rotta aerea chiave a livello globale, mentre l’ escalation del conflitto sta provocando un effetto domino sui mercati finanziari, già provati da mesi di incertezza per il caos dei dazi scatenato dal Presidente americano Trump.
I trader temono la scarsità di offerta di materie prime e tornano a puntare sui beni rifugio. I listini asiatici, europei e statunitensi segnano perdite decise, inferiori tuttavia a quelle delle peggiori giornate interessate dagli annunci sui dazi. I prezzi del petrolio sono saliti rapidamente, per paura di una restrizione dell’offerta.
I futures sul petrolio sono schizzati di oltre il 13% nell’intraday, chiudendo le contrattazioni al Nymex con un rialzo dell’8%, riaccendendo i timori di un nuovo picco dell’inflazione. I futures europei sul gas naturale al Ttf sono saliti di quasi il 5%, superando i 38 euro/MWh, il livello più alto dall’inizio di aprile.
Oltre ai rischi geopolitici, altri fattori contribuiscono alla pressione al rialzo sui prezzi del gas, gli analisti prevedono un calo della produzione di energia eolica nel fine settimana nell’Europa nord-occidentale, con conseguente riduzione dell’offerta di energia rinnovabile.
Il prezzo dell’oro é balzato di oltre l’1%, superando i 3.420 dollari, avviandosi verso il massimo storico raggiunto ad aprile scorso di 3.500,05 dollari, con gli investitori in cerca di sicurezza nel contesto di crescenti tensioni geopolitiche e incertezza economica. Assieme all’Ucraina i mercati internazionali seguono con crescente preoccupazione l’evolversi di quella che si preannuncia come l’ultima guerra convenzionale per scongiurare un conflitto nucleare.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS)