A caccia del tesoro di Messina Denaro, perquisizioni a tappeto a Campobello di Mazara

CAMPOBELLO DI MAZARA (TRAPANI) (ITALPRESS) – In corso accertamenti dei Ris a casa della madre di Andrea Bonafede, prestanome del boss Matteo Messina Denaro. I carabinieri del nucleo speciale sono tornati, stamane, nell’abitazione di Campobello di Mazara, nel trapanese. Gli investigatori non intendono lasciare nulla al caso e scandagliano metro per metro. La convinzione è che possano esserci altri rifugi in cui l’ex superlatitante abbia potuto nascondersi. Soprattutto si cercano i soldi di cui aveva grande disponibilità ed incartamenti e documenti. In particolare quel famoso tesoretto fatto di documenti scottanti portati via dall’abitazione di via Bernini, a Palermo, dove abitò nell’ultimo periodo della latitante Totò Riina, e che diversi pentiti dicono sia stato affidato a Messina Denaro.
Perquisizioni sono state eseguite in altre due abitazioni, una proprio di fronte alla casa in cui abita il fratello del boss.
Al momento sono tre i covi di Matteo Messino Denaro, individuati a pochi chilometri di distanza. Il primo, in vicolo San Vito (ex via CB 31), un appartamento che il boss avrebbe utilizzato negli ultimi sei mesi. Nella casa intestata ad Andrea Bonafede, all’ingresso di Campobello di Mazara, i Carabinieri del Ros hanno rinvenuto profumi costosi, scarpe di marca, vestiti di lusso, un frigo pieno di vivande e tante ricevute e scontrini. Insieme ai diversi oggetti, c’erano anche cartelle cliniche, referti medici e un’agenda in cui appuntava date, pensieri e riflessioni indirizzate alla figlia Lorenza. Tra gli oggetti ritrovati anche un libro mastro contenente numeri con entrate e uscite, ma anche con sigle tutte da decifrare. E poi i carabinieri del Ros hanno trovato anche un poster raffigurante “Il padrino”, personaggio interpretato da Marlon Brando nel film di Francis Ford Coppola. Il secondo covo, in via Maggiore Toselli 34, a 300 metri dal primo è di proprietà di Errico Risalvato e sarebbe stato utilizzato dal Boss poco prima di trasferirsi in vicolo San Vito. Si tratta di una stanza blindata ben nascosta. Il terzo covo è stato rinvenuto in via San Giovanni 260, a circa 300 metri dalla prima abitazione. L’appartamento, in vendita, era vuoto.
Intanto, il gip di Palermo, Fabio Pilato, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Giovanni Luppino, arrestato per favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena per avere accompagnato in auto, lunedì scorso, il boss Matteo Messina Denaro alla clinica palermitana La Maddalena per essere sottoposto a una seduta di chemioterapia. Il giudice, sciogliendo la riserva, ha accolto le richieste dell’accusa.
L’autista sembra che tenesse in tasca dei “pizzini” e altri fogli con numero di telefono, tra cui il cellulare del numero uno della loggia Ferrer di Castelvetrano. Accertamenti sono in corso da parte dei Carabinieri su eventuali rapporti con uomini legati alla massoneria.
foto Italpress
(ITALPRESS).

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