MILANO (ITALPRESS) – Alla fine ognuno a casa sua. Come già successo per Villarreal-Barcellona, che si sarebbe dovuta giocare a Miami prima della rivolta dei giocatori che ha portato la Liga a fare marcia indietro, anche il progetto italiano di esportazione all’estero della serie A naufraga. Un colpo di scena inatteso visto che appena giovedì scorso, in occasione della prima semifinale della Supercoppa a Riyadh, era stato lo stesso Ezio Maria Simonelli, numero uno della Lega, ad annunciare che Milan-Como, partita della 24esima giornata di serie A, approfittando dell’indisponibilità di San Siro per la cerimonia d’apertura dei Giochi Invernali di Milano-Cortina, si sarebbe giocata a Perth, in Australia. Dopo il via libera – non senza riluttanza – della Uefa, anche Fifa e Afc (la Confederazione asiatica) avevano dato l’ok, mettendo però delle condizioni – su tutte quella dell’arbitro che sarebbe stato asiatico – che alla fine erano state accettate in via Rosellini. “Collina mi ha dato garanzie sugli arbitri asiatici, ha dei fischietti di qualità da segnalare per la partita. Noi accetteremo questa condizione, poi metteremo a punto il resto”, aveva detto Simonelli.
E così il progetto portato avanti in via Rosellini sembrava ormai essere prossimo all’arrivo in porto, nonostante le perplessità di giocatori (i milanisti Rabiot e Maignan in primis, con l’ad della Lega De Siervo che aveva risposto duramente all’ex bianconero), addetti ai lavori (“spero sia un apripista in funzione di quello che sarà il futuro del calcio, soprattutto italiano, e non un semplice caso isolato. Altrimenti, sarebbe un problema”, le parole di Allegri) e politici (“una fesseria”, il commento tranchant di Salvini). Sulla questione arbitro, fra l’altro, anche il presidente federale Gravina aveva sottolineato la necessità di “qualche riflessione da fare. Dobbiamo trovare un equilibrio tra le Federazioni, non siamo contrari e non siamo favorevoli, vogliamo solo capire cosa si mette e cosa si riceve”. Ma a far saltare il banco è stata la Confederazione asiatica, a cui l’Australia è affiliata, che ha tirato troppo la corda, al punto da spingere la Lega e il Governo della Western Australia a fare un passo indietro. Non ci sarà dunque quella che sarebbe stata la prima partita di un campionato europeo mai giocata fuori dai confini nazionali “a causa dei rischi finanziari che non è stato possibile contenere, delle condizioni di approvazione onerose e delle complicazioni dell’ultimo minuto al di fuori del controllo” delle due parti.
“Eravamo certi che questo primo evento mondiale avrebbe avuto luogo a Perth – il rammarico di Rita Saffioti, Sport and Recreation Minister – È deludente, ma è la decisione giusta: non eravamo disposti a esporre la Western Australia a un livello di rischio inaccettabile”. Amareggiato Simonelli che, ricordando come fossero state accettate “perfino condizioni sportive assai poco condivisibili imposte dalla Afc, a fronte di un’escalation di ulteriori e inaccettabili richieste sopraggiunte nelle ultime ore da parte dell’Afc nei confronti della Federazione Australiana e di conseguenza del Governo della Western Australia e della Lega Calcio Serie A, è diventato impossibile disputare la partita Milan-Como a Perth il prossimo 8 febbraio”. Per il numero uno della Lega “un’occasione persa nel progetto di crescita del calcio italiano a livello internazionale” anche se c’è chi esulta. “Siamo alle comiche”, è tornato subito alla carica Salvini, noto tifoso rossonero.
“Milan-Como? Le cose vanno come devono andare, ne prendo atto, rispetto i ruoli, mi sento di rappresentare gli interessi, non solo degli organizzatori, ma anche e soprattutto dei tifosi, sono una componente indispensabile, insostituibile, la ragione del successo del calcio e dello sport in generale”, è invece il commento del ministro dello Sport, Andrea Abodi, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri. “Capisco l’esigenza dell’incremento dei ricavi, dobbiamo un po’ tutti dare ogni supporto per liberare risorse finanziarie – ha aggiunto Abodi – In questo caso si è buttato il cuore oltre l’ostacolo con una certa leggerezza, forse prima bisognava partire dal soggetto finale che avrebbe dovuto dare le autorizzazioni. Recuperiamo questa partita, perchè non era certamente persa, senza polemica, con grande serenità, riaccogliamo anche Milan-Como e vediamo dove si giocherà”.
SIMONELLI “AFC CI CHIEDEVA COPERTURE FINANZIARIE”
“Avevamo già accettato delle richieste che dal punto di vista sportivo poco digeribili, ovvero usare arbitri che non erano i nostri, pur di portare per la prima volta il campionato all’estero e fare da apripista. Poi, dopo questo sforzo, sono arrivate ulteriori richieste, ho convocato d’urgenza un Consiglio di Lega che le ha valutate come inaccettabili. La Afc aveva chiesto alla Federazione australiana delle coperture finanziarie, la Federazione le ha chieste al Governo della Western Australia che le ha chieste a noi e noi abbiamo detto che non potevamo dare alcuna copertura finanziaria e a questo punto abbiamo rinunciato”. Lo ha detto ai microfoni di Italia1 il presidente della Lega di A, Ezio Simonelli, commentando la rinuncia a far giocare Milan-Como a Perth. “Quando si giocherà? Dipenderà da una serie di incastri e da come saranno i play-off di Champions, vedremo la disponibilità di San Siro, perchè si giocherà lì. Bisognerà aspettare il 31 gennaio per vedere chi giocherà in casa nei vari weekend e poi fissare il recupero alla prima data utile”.
– foto di repertorio IPA Agency –
(ITALPRESS).










