Attratività, al via il secondo bando regionale. Colla “Promuoviamo la permanenza dei talenti”

BOLOGNA (ITALPRESS) – Per attrarre giovani talenti a elevata specializzazione sul territorio, e favorirne la permanenza, è importante la presenza di una rete di servizi efficaci, dai trasporti al welfare, dalla formazione alla cultura, solo per citare alcune delle caratteristiche che possono spingere qualcuno a decidere di investire il proprio tempo in un progetto professionale. Ma è altrettanto importante che la rete dei servizi, oltre a funzionare, sia anche conosciuta.

Proprio con questi obiettivi la Regione dà il via al secondo bando in attuazione della legge regionale su “Attrazione, permanenza e valorizzazione dei talenti ad elevata specializzazione in Emilia-Romagna”, stanziando per il biennio 2026-2027 contributi per 1,3 milioni di euro. Risorse che serviranno a finanziare progetti capaci di favorire la conoscenza della rete dei servizi e di permettere, allo stesso tempo, di consolidare e sviluppare servizi di accoglienza, accompagnamento, promozione del territorio, oltre che supporto alle imprese per incrementare l’attrazione e la permanenza di talenti.

“Con questo secondo bando vogliamo dare continuità alle politiche di attrazione e valorizzazione dei talenti a elevata specializzazione, già avviate con precedenti avvisi e sperimentazionicommenta il vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Collarendendo pertanto strutturale l’investimento della nostra legge regionale. È importante consolidare i servizi già sperimentati e promuovere la permanenza dei talenti, perché è anche attraverso queste politiche che si può contribuire all’attrattività e all’internazionalizzazione dell’ecosistema regionale dell’innovazione, aumentando la competitività economica e la capacità di inclusione sociale del territorio”.

I progetti possono essere presentati dai principali comuni con sede universitaria e dalla Città Metropolitana di Bologna, anche in partenariato con altri soggetti pubblici e privati tra cui università, enti di ricerca, ITS, AFAM, imprese e soggetti del terzo settore. Il contributo coprirà fino all’80% della spesa ammessa.

– Foto Regione Emilia-Romagna –

(ITALPRESS).

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