BARI (ITALPRESS) – Giovani, talenti e innovazione aperta come leve per la crescita della Puglia. Sono stati i punti cardinali dell’incontro “Agenda per la Puglia del Futuro: Talenti, Giovani, Innovazione aperta”, organizzato questa mattina in Fiera del Levante dalla Regione Puglia in collaborazione con l’Agenzia regionale per la tecnologia, il trasferimento tecnologico e l’innovazione (Arti). L’iniziativa ha consentito di approfondire i contenuti delle tre leggi regionali approvate nel 2025: quella sulla promozione dell’innovazione aperta e dell’intelligenza artificiale, quella in materia di politiche giovanili e quella per l’attrazione, valorizzazione e mobilità dei talenti. La giornata è stata articolata in tre sessioni, una per ciascuna norma, con momenti di confronto interattivo con startup, imprese, incubatori, associazioni e cittadini. A portare i saluti istituzionali è stata Serena Triggiani, assessora regionale all’Ambiente, al rischio industriale, crisi industriali e politiche di genere: “In virtù della mia delega alle Politiche di genere e alle Pari opportunità – ha spiegato – ritengo fondamentale promuovere l’inclusione, la parità e l’inserimento socio-lavorativo dei giovani, sostenendone la formazione e la crescita. L’obiettivo è creare pari opportunità per tutte e tutti. Credo che questo sia assolutamente in linea con la strategia regionale e le azioni promosse attraverso le politiche giovanili.
Ritengo infatti che, nell’ambito delle politiche di parità e opportunità, sia necessario occuparsi anche di questi temi. Le politiche giovanili toccano vari aspetti, non solo legati al mondo del lavoro (un tema che mi sta a cuore personalmente) ma anche al futuro delle nuove generazioni. Le pari opportunità sono particolarmente rilevanti in questo contesto, perché aiutano a superare le discriminazioni, incluse quelle basate sull’età, che sono ancora diffuse. È cruciale garantire che le generazioni più giovani abbiano un accesso equo a risorse e opportunità. Questo è un obiettivo a cui la Regione Puglia mira e a cui tiene moltissimo, come stiamo dimostrando con le nostre azioni”. La prima parte della mattinata è stata dedicata alla legge sulle politiche giovanili, che ha preso forma attraverso consultazioni, laboratori e percorsi di co-progettazione con i giovani pugliesi. Sono emersi strumenti di sostegno a progetti innovativi nei campi della cultura, della creatività e dell’inclusione, in sinergia tra Regione, Arti, Comuni e realtà giovanili. Nella seconda sessione l’attenzione si è spostata sulla legge che definisce l’agenda strategica triennale per l’innovazione aperta. Obiettivi principali: accelerare lo sviluppo tecnologico delle imprese, attrarre competenze, favorire lo scambio di conoscenze tra università, istituzioni e startup, promuovere l’uso dell’intelligenza artificiale e valorizzare le eccellenze industriali e scientifiche anche tramite la piattaforma digitale regionale dedicata.
Infine, la terza sessione ha riguardato la legge sui talenti, con misure per attrazione, valorizzazione, mobilità circolare e rientro di studenti, ricercatori, artisti e lavoratori ad alta qualificazione. Tra i temi, l’allineamento con le strategie europee e nazionali e il rafforzamento del tessuto socio-economico pugliese. “Queste politiche – ha sottolineato la direttora del dipartimento Sviluppo economico della Regione Puglia Gianna Elisa Berlingerio – sono molto correlate tra loro e tendono a fare di questo territorio pugliese un territorio attrattivo non solo nei confronti degli investimenti, ma anche nei confronti delle idee e, prima di tutto, delle persone. I talenti in salsa pugliese non sono solo i laureati e le persone che hanno competenze STEM, ma anche gli artisti, i lavoratori, quei giovani che si trovano tra gli studi e l’inizio del lavoro e stanno localizzando mentalmente e poi fisicamente il loro progetto di vita e di evoluzione all’interno della società civile. La riflessione su tutti questi elementi tende a fornire a chi deve prendere questa decisione la possibilità di scegliere fra andar via e arricchire magari anche temporaneamente il proprio curriculum fuori dalla Puglia e restare a investire le proprie energie sul territorio”. “La legge sull’Open Innovation – ha aggiunto la dirigente della Sezione Ricerca e Relazioni Internazionali della Regione Puglia Silvia Visciano – è stata recentemente approvata. Uno degli articoli di questa legge regionale, assolutamente nuova nel suo genere e unita in binomio alla tematica dell’intelligenza artificiale, richiede la stesura di un’agenda programmatica triennale Un esempio su tutti, la piattaforma sull’Open innovation. E dunque stamattina, unitamente ad esperti del settore e a stakeholders shareholders, abbiamo compiuto un esercizio di scrittura e di immaginazione che aiuterà gli uffici verso una stesura concreta e poi una condivisione con la cittadinanza”.
“I talenti – ha concluso la presidente di Arti Luisa Torsi – sono uno dei fulcri intorno ai quali Regione Puglia lavora. Arti ha evidentemente questo come obiettivo critico importantissimo e lo declina attraverso l’agevolazione di tutte quelle misure che aiutano i giovani ma anche i non giovani a fare impresa qui in Puglia, attraverso misure che agevolano il trasferimento tecnologico. L’innovazione ha come anello debole proprio il trasferimento tecnologico: siamo molto bravi a fare innovazione a livello di TRL 5, che è praticamente a metà strada della scala dello sviluppo di una tecnologia, quello in cui cominciamo a portare la nostra innovazione fuori dai laboratori. Ma da quel punto alla commercializzazione di un prodotto totalmente innovativo c’è ancora metà strada da fare, la più difficile non soltanto alle nostre latitudini ma in tutta Italia e in molte parti d’Europa. Regione Puglia, nella sua lungimiranza, ha colto questo punto debole ormai diverso tempo fa e ha istituito la nuova Arti che, oltre all’innovazione e alle tecnologie, che già erano nelle sue corde, adesso ha anche il trasferimento tecnologico. Stiamo mettendo a punto una serie di misure con le quali intendiamo aiutare e accompagnare le nostre aziende direttamente in Europa, a competere con bandi diretti. Sono i più difficili e i più sfidanti, perché ci ritroviamo con realtà come quelle nordeuropee, per le quali il trasferimento tecnologico è una realtà di successo ormai da anni”.
– foto xa2/Italpress –
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