Marchesini “A LA2028 altra Mission Impossible per la vela azzurra”

ROMA (ITALPRESS) – “Il countdown è ripartito, segna oggi -1036 giorni. Possono sembrare un tempo lunghissimo, in realtà voleranno”. Il direttore tecnico Michele Marchesini è già proiettato, come tutta la vela azzurra, verso Los Angeles. Perchè “i quadrienni passano in un attimo, e a volte mi chiedo come sia volato anche il mio tempo. Il primo anno del nuovo ciclo olimpico è già andato ed è servito per gettare le basi. Importantissimo. Il resto sarà un crescendo, come sempre in fondo, e il nostro schema sarà lo stesso. Tutti i quadrienni sono scanditi dai medesimi ritmi e ogni quadriennio è diverso”. In un’intervista ai canali ufficiali della Federvela, Marchesini confessa che vincere delle medaglie ai Giochi del 2028 in California “si presenta come una sfida ancor più complicata rispetto a quelle di Tokyo e Parigi. Dovremo confrontarci con situazioni particolari: sistema di qualifiche insidioso, evoluzione della tecnologia, sessioni di allenamento in loco, calendario degli eventi di qualifica, Mondiali, Europei e Grand Slam problematico, un vero rebus da risolvere per quanto riguarda la gestione dei picchi e dei materiali. Le variabili più critiche, poi, sono i nuovi formati di gara e di finale, che sostituiranno le attuali Medal Race, e la coesistenza con i circuiti extra-olimpici Sail GP, Coppa America eccetera. In fondo, il livello dei nostri atleti è top al mondo, anche se altra cosa è portarli a vincere. La Mission LA sarà durissima. Sarà, ancora una volta, Mission Impossible”. Vincere “è il risultato di interazioni, di gestione e coordinamento – sottolinea ancora il dt azzurro – Ogni società sportiva ha il suo stile di riferimento, questo per noi è la FIV, il presidente Ettorre. Poi c’è la parte progettuale sportiva e tecnica, organizzativa, gestionale, il modulo di preparazione e di gioco che è quello dell’allenatore, dell’head coach: il direttore tecnico che, con i suoi collaboratori più stretti, identifica gli step per raggiungere gli obiettivi. Sceglie come fare, compone la struttura e decide come deve funzionare. Quindi i tecnici e le altre figure lavorano direttamente sui ‘giocatorì, sugli atleti che poi scendono in campo e sono quelli che segnano i punti. La grande differenza e sfida per noi è che non possiamo fare campagne acquisti, ingaggiare nomi affermati. Dobbiamo vincere con gli atleti che abbiamo e che formiamo”. Le risorse federali e le infrastrutture sono state fondamentali in questo percorso. “Per il settore sportivo il punto di forza è sicuramente l’identità. Non si tratta di una risposta riduttiva, anzi l’opposto. Siamo oggi una nazione vincente, la Federazione ha saputo diventarlo, schivare la mediocrità dei grandi proclami seguiti da scarsi risultati. Non è poco, non è da tutti”. E “il progetto e la gestione hanno portato ai successi”. Anche per questo il messaggio arrivato ai giovani velisti che sognano di intraprendere lo stesso cammino è “l’orgoglio di avere scritto ITA sulle vele. E la consapevolezza di avere una chance di realizzare il proprio sogno, di potersi appoggiare a un sistema dentro al quale e con il quale crescere”. Tornando a LA2028, Marchesini chiosa: “Qui si deve essere pragmatici. Il primo obiettivo è qualificare alla prima tornata, nel 2027, le classi su cui puntiamo in ottica medaglie. Si tratterà dei Mondiali di Fortaleza, in Brasile a febbraio, per i singoli e di Gdynia in Polonia a luglio per i doppi. Quando saremo lì, la mole di lavoro già fatta sarà imponente, anche sul piano della ricerca dove conto di continuare a spingere moltissimo”. Sempre tenendo a mente che “la vittoria, semplicemente, non è figlia del compromesso”.
– foto ufficio stampa FIV –
(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]