ROMA (ITALPRESS) – L‘Associazione europea dei giudici ha approvato a Yerevan in Armenia un documento sulla riforma italiana della separazione delle carriere. “L’EAJ ha espresso ulteriore preoccupazione e profonda delusione nell’apprendere dall’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) che, nonostante queste gravi obiezioni espresse anche dalla magistratura italiana e da autorevoli studiosi del diritto e nonostante la massiccia mobilitazione di singoli magistrati italiani con uno sciopero nazionale, il governo italiano continua a portare avanti il processo legislativo senza alcuna revisione critica degli aspetti problematici contenuti nel disegno di legge” si legge nel documento.
Le principali obiezioni precedentemente sollevate dall’EAJ possono essere così riassunte: la frammentazione del Consiglio Superiore della Magistratura unificato in due distinti Consigli (uno per i giudici e uno per i pubblici ministeri) può indebolire la magistratura e aprire la strada a influenze sui procedimenti penali; inoltre, la forte garanzia contro indebite pressioni esterne potrebbe essere ridotta e la tutela dell’unità e dell’autonomia della magistratura compromessa. I procedimenti disciplinari, che possono influire in modo decisivo sulle carriere dei giudici, sono una competenza fondamentale e devono essere affidati all’organo responsabile della protezione dell’indipendenza della magistratura e della garanzia dell’efficienza del sistema giudiziario.
Questo deve riflettersi anche nella modalità di composizione dell’organo stesso e nella selezione delle persone che lo compongono. Un meccanismo di selezione casuale (sorteggio) per i membri togati degli organi di autogoverno contraddice palesemente gli standard europei, secondo i quali i membri dei consigli giudiziari devono essere eletti dai loro pari. “L’EAJ sollecita nuovamente il governo italiano a riconsiderare il percorso intrapreso e ad abbandonare la proposta di riforma costituzionale nella sua forma attuale, i cui aspetti dannosi non contribuiranno all’efficienza della giustizia, ma danneggeranno l’indipendenza della magistratura e la fiducia in essa” conclude il documento.
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