VOLONTARIATO E SUDDITI

A.C.V. è l’acronimo del giorno: Assistenti Civici Volontari. L’ultimo danno del Coronavirus. Il ministro Boccia, come tanti, di questi tempi, correttamente isolato, pensa. Non esageriamo, medita. Come raccomandava Arbore. E non si tratta di meditazioni collettive, come dovrebbe una cosiddetta compagine governativa. Come ai tempi degli esercizi spirituali dai salesiani (ho fatto felicemente anche questo) ognuno medita con e per se stesso. Giustificazione: la distanza sociale. La Salute distante dall’Economia, la Giustizia dalla Pubblica Amministrazione, l’Istruzione dai Beni Culturali, gli Affari Regionali dall’Interno, ovvero Boccia lontanissimo da Lamorgese. Come Spadafora dallo Sport.
E’ vero, siamo a dir poco indisciplinati, nel dizionario ci sono altri attributi acconci per dire di noi, abitanti del Bel Paese: Gianni Brera, ad esempio, s’era inventato un Guicciardini che diceva “non fidarti mai delli italiani”, e poteva anche metterci la sua firma; ma metterci un giorno a balia, l’altro a badanti, e infine a assistenti, come certi soloni dicevano di Balotelli, non è solo esagerato e offensivo, è antidemocratico. L’emergenza ha già strapazzato la Costituzione, imporci certo volontariato ( gratuito, come dire : arrangiatevi) vuol dire trattarci da sudditi. Vuol dire anche non avere mai fatto l’esperienza della polizia urbana volontaria, quei giovanotti e giovanotte che sanno fare solo contravvenzioni. Vuol dire anche non avere fiducia nei Carabinieri, nella Polizia, negli uomini della Protezione Civile. Nei cittadini tout court.
Tratto questo argomento perchè quel ministro accaldato è anche tutore delle Autonomie e da siciliano acquisito, anzi isolato dall’isola – la bella Sicilia – che noi di Pantelleria chiamiamo terra ferma, io mi sento di dire che non c’è proprio rispetto per la nostra autonomia che ci siamo rimeritati con l’assenza dalle zone rosse del massimo contagio. Egoisti? No, aspettiamo tutti a braccia aperte, basta che ci assicurino d’essere in regola con il virus, come tanti hanno già fatto. Dirò di più, noi di Pantelleria chiediamo sicurezza a tutti. Perchè non siamo stupidì infanti come vorrebbe Boccia, e desideriamo di non aver paura dei nostri connazionali sgovernati.
Noi siamo l’Isola Zero che è rimasta a zero da sempre e nonostante il liberatutti del governo giriamo dal primo giorno con la mascherina, manteniamo le distanze sociali e naturali, seguiamo pedissequamente tutte le norme partorite a centinaia dai meditanti di Roma (leggo che esiste una Comunità dei Meditanti sorta con “un progetto di cambiamento dal basso che parte dall’assunto gandhiano di far proprio il processo evolutivo per trasformare in meglio se stessi e il mondo”). Non abbiamo mai sgarrato di un millimetro, ci vogliamo bene quanto ne vogliamo al prossimo, siamo stati graziati e ci permettiamo di aborrire gli assembramenti e tutto quello che minaccia la vita dei nostri bambini e dei vecchi padri e nonni qui rispettati non solo dal Coronavirus ma anche da una comunità di italiani dimenticata da tutti. Anche da Boccia, fortunatamente.

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