VENETO: REGIONE CRESCE CON MARCIA IN PIU’

Il Veneto marcia piu’ spedito del resto del Paese quanto ad occupazione, export, vitalita’ di impresa e consumi di energia. L’ultimo numero del bollettino socio-economico della Regione, in rete da domani (http://statistica.regione.veneto.it/), fotografa i segni della ripresa che, in particolare per lavoro e occupazione, raggiungono e superano i livelli pre-crisi. Il Pil veneto nel 2018 e’ cresciuto dell’1,1 per cento, due decimali in piu’ rispetto a quello nazionale; in crescita anche i consumi delle famiglie (piu’ 0,8 rispetto al 2018, a fronte di un piu’ 0.7 nazionale), e gli investimenti fissi (piu’ 4,3 per cento a fronte di un incremento nazionale del 3,4). A crescere e’ stato soprattutto l’export, nonostante il rallentamento del commercio mondiale: nel 2018 il Veneto ha esportato per 63,3 miliardi di euro, il 2,8 % in piu’ rispetto all’anno precedente, toccando il massimo storico. I settori piu’ dinamici sono stati la meccanica, i metalli e i prodotti del comparto moda. Nel settore agroalimentare, che ha esportato per 6,8 miliardi di euro, il leader indiscusso e’ il vino con 2,2 miliardi di euro esportati nel 2018, pari al 37% del totale nazionale. In termini economici il turismo nel 2018 ha segnato una annata da record, con un ulteriore aumento di visitatori (19,6 milioni, piu’ 2,2 %) e di presenze (69,2 milioni, piu’ 0,2 %). Nel 2018 in Veneto l’occupazione e’ cresciuta portando il tasso di occupazione dal 66 % del 2017 al 66,6 %, mentre il tasso di disoccupazione rimane stabile (6,4 %). Il Veneto si trova in condizione di vantaggio rispetto alle altre regioni italiane anche per quanto riguarda i Neet (14,8 %) e la disoccupazione giovanile (21 %): nel 2018 il Veneto e’ la quarta regione italiana per i livelli piu’ bassi di disoccupazione dei 15-24enni e la terza per i Neet, i giovani che non studiano e non lavorano. Un segnale positivo viene anche dal numero dei fallimenti di impresa, che sono calati del 13% rispetto all’anno precedente. In crescita anche i consumi di energia, che hanno superato i 30 mila GWh, recuperando per la prima volta dopo 10 anni i livelli raggiunti nel 2008. Sono aumentati anche il numero delle compravendite immobiliari per uso abitativo (piu’ 8 %, indice doppio rispetto alla media nazionale) e i mutui con ipoteca immobiliare (piu’ 11 %, a fronte del 7 per cento del resto d’Italia). In contrazione, invece, la dinamica imprenditoriale: le imprese artigiane sono diminuite del’1,4 %, cosi’ pure quelle dell’edilizia e costruzioni; in flessione anche le imprese agricole (meno 0,7 %), stabili con lieve tendenza al rialzo quelle dei servizi.

 

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