Toscana, limiti a uso caminetti e impianti biomasse in piana lucchese

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FIRENZE (ITALPRESS) – In 14 Comuni della piana lucchese scatterà da novembre il divieto di utilizzo di camini e impianti a biomasse con classe emissiva inferiore a 3 stelle. Contemporaneamente la Regione vara un bando da 3 mln di euro per il triennio 2021-2023 per incentivare la sostituzione degli impianti inquinanti. Ogni anno (a partire dal 2021), nel periodo che va dal 1 novembre al 31 marzo, sarà vietato l’utilizzo di generatori di calore alimentati a biomasse (legna, pellet, cippato di legna, etc..) con una classe di prestazione emissiva inferiore a 3 stelle. Sono compresi anche i focolari aperti o che possono funzionare aperti, mentre sono esclusi i generatori di calore che rappresentano l’unico sistema di riscaldamento dell’abitazione. Lo prevede la legge regionale 26 (approvata a inizio agosto e che modifica la precedente legge in materia, la 74 del 2019), che si è resa necessaria in seguito alla sentenza della Corte di giustizia europea del 10 novembre 2020, che ha accertato per il periodo 2008-2017, da parte dell’Italia, il non rispetto dei valori limite in materia di PM10 previsti dalla direttiva in materia di qualità dell’aria. In Toscana ci sono alcune aree oggetto della sentenza: l’area di Prato-Pistoia, che dal 2018 non registra più superamenti, e la piana lucchese in cui tuttora permangono i superamenti. Questi i Comuni dove scatterà il divieto: Altopascio, Buggiano, Capannori, Chiesina Uzzanese, Lucca, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montecarlo, Montecatini Terme, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese, Porcari, Uzzano. Al tempo stesso la Regione, per incentivare alla sostituzione degli impianti inquinanti, ha predisposto un programma di contributi stanziando 3 mln di euro per il triennio 2021-2023, con priorità per le aree in cui si verificano i superamenti dei valori limite. Contributi che vanno ad aggiungersi al pacchetto già varato a fine 2020. A questo si aggiunge un piano di comunicazione per informare i cittadini sul tema della qualità dell’aria e sugli incentivi a disposizione. “Continueremo a rafforzare le azioni per risanare la qualità dell’aria nella piana lucchese – spiega l’assessora all’ambiente Monia Monni – e, per ridurre i giorni di superamento del valore limite giornaliero, così come accaduto ad esempio nell’area di Prato-Pistoia”.
(ITALPRESS).

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