SUD, SVILUPPO IMPOSSIBILE SENZA LEGALITÀ

La legalità come ‘primo strumento per lo sviluppo economico’. La seconda giornata del meeting internazionale “Sud e Futuri”, a Palermo, è stata incentrata su una analisi attenta alle metamorfosi che hanno contraddistinto le organizzazioni criminali negli ultimi anni, caratterizzate da un cambiamento di ‘carattere generazionale’.

“La mafia ha avuto l’intelligenza criminale di avvalersi di una borghesia mafiosa: composta da avvocati e professionisti vari – ha sottolineato il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, intervenuto dal palco della tre giorni organizzata dalla fondazione Magna Grecia -. Una rete che consente di essere forte e proiettarsi nel mondo economico, con grandi ricchezze che riciclano attraverso società. L’intelligenza che hanno è quella di riuscire a mimetizzarsi entrando in modo insidioso”.

E’ stato poi puntualizzato il concetto che legalità e democrazia sono strade obbligate per il rilancio del Mezzogiorno. “Bisognerebbe impedire alla mafie di continuare a essere presenti – ha aggiunto De Raho -. Questo dovrebbe essere il primo obiettivo in territori come la Sicilia, la Calabria, la Puglia e la Campania”.

“La mafia è uno dei pochi soggetti che ha capitali a disposizione, questo la avvantaggia enormemente – ha aggiunto il presidente emerito della Corte Costituzionale, Antonio Baldassarre -. La tendenza delle mafie adesso è quella di penetrare nei territori attraverso le attività commerciali. Ci vuole un’azione della classe politica diversa che non pensi soltanto a combattere la mafia solo con opera la magistratura”.

Dal ruolo fondamentale che deve ricoprire la legalità, dunque, nello sviluppo delle regioni del sud a quello della politica. “Politica che – secondo il presidente di Eurispes, Gian Maria Fara – ha subito un processo di delegittimazione. C’è stata un’opera di delegittimazione, a più livelli, che ha coinvolto non solo la politica ma anche le istituzioni in genere. Di questo si è nutrita l’antipolitica e il qualunquismo demagogico di alcune formazioni politiche. Oggi il Paese ne paga il prezzo in termini di sfiducia e di distanza dei cittadini dalla partecipazione politica. C’è voglia di politica e di partecipazione in Italia – ha sottolineato – ma c’è anche molta delusione per l’offerta politica attuale”.

Sempre secondo il presidente di Eurispes per il rilancio del mezzogiorno non c’è una ricetta: “Non credo ci siano ricette per il rilancio del Sud. Secondo me va ripensato nel complesso l’idea del Mezzogiorno. Bisogna uscire dall’idea che il Nord sia il presente e il Sud sia il passato. Il Mezzogiorno non è la bella addormentata nel bosco che non è stata svegliata. La politica per il Mezzogiorno va ripensata nel complesso all’interno di un progetto generale di Paese”.

Indispensabile in una visione complessiva il superamento del gap infrastrutturale che potrebbe fare della Sicilia un ponte nel Mediterraneo: “Il modello della cooperazione internazionale ha fallito la sua mission. Occorre individuare altri modelli. Il Sud ha una grande opportunità nel rispetto della sua vocazione e della sua tradizione – ha detto il vicepresidente della fondazione Magna Grecia, Saverio Romano -. Mi riferisco alla possibilita’ di consolidare il dialogo e il confronto con i paesi del Mediterraneo, avviando al contempo relazioni diplomatiche ed economiche. La nostra Isola è una piattaforma naturale per il traffico internazionale di merci che oggi, di fatto, la esclude. E’ necessario e indispensabile per lo sviluppo della nostra Isola e di tutto il Mezzogiorno, un porto hub commerciale. Eurispes ha presentato il progetto del porto hub di Palermo ma dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando attendiamo ancora un concreto segnale di interesse per questa iniziativa che rappresenterebbe una vera occasione per la crescita economica ed occupazionale del nostro territorio”.

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