Sicurezza stradale, Anas punta a dimezzare incidenti entro 2030

“L’Anas ha un ruolo di primo piano nella gestione di strade e autostrade, ruolo che ci vede impegnati nel migliorare gli standard di sicurezza per i nostri automobilisti. Tra le principali cause incidentali ci sono una guida distratta, l’eccesso di velocità, il mancato rispetto delle distanze di sicurezza”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Anas, Massimo Simonini, intervenendo al webinar ” Sicurezza stradale: zero vittime. Un obiettivo da raggiungere con informazione e comunicazione”. “L’uso degli smartphone quando si è alla guida genera conseguenze pericolose con incidenze mortali, Anas con queste criticità, dal punto di vista umano e sociale, cerca di ridurre gli incidenti stradali – ha aggiunto -. L’obiettivo che si è data è quello di ridurre gli incidenti stradali del 50% entro il 2030, per raggiugerlo abbiamo un piano strategico che prevede un piano di investimenti per la manutenzione programmata e una campagna sulla sicurezza stradale”.

L’ad di Anas ha ricordato che, nel contratto di programma “15,9 miliardi, circa il 53% del piano complessivo, vanno alla manutenzione, all’adeguamento e alla messa in sicurezza della rete. Si tratta di una significativa iniezione di risorse. Nell’ambito del piano di investimento il 52% delle risorse interessa le regioni del Sud Italia, una grossa missione anche per il Mezzogiorno. La nostra strategia di investimento è focalizzata sull’obiettivo di sviluppare la competitività, la sicurezza di viaggio, una grande attenzione alla sostenibilità ambientale: siamo passati da una logica di interventi emergenziali ad una logica di interventi di programmazioni, in questo contesto si inserisce il progetto delle nuove barriere spartitraffico e della barriera salva motociclisti, elementi fondamentali del processo di sicurezza, stiamo lavorando anche per migliorare l’illuminazione delle gallerie, per rendere più sicure le nostre strade, tutto questo dovrebbe portare ad un abbattimento considerevole dell’incidentalità”.

Simonini riconosce che “tutto questo non basta perché sappiamo che molto dipende dal comportamento degli automobilisti, oltre il 93% degli incidenti dipende proprio da questo, per questo servono anche campagne di informazione, di comunicazione. Il nostro secondo fronte è quello di incentivare le campagne sulla sicurezza stradale”.

(ITALPRESS).

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