Sbarra “Per sviluppo Sud serve abbattere carico fiscale su aziende”

LUIGI SBARRA, CISL

BARI (ITALPRESS) – Per rilanciare lo sviluppo del Mezzogiorno occorre “abbattere in modo strutturale il carico fiscale e contributivo sulle aziende che investono in occupazione stabile e formazione; assumere i tecnici che servono a trasformare le risorse in cantieri e rendere strutturali anche le defiscalizzazioni”. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, intervenendo in collegamento al convegno “Pnrr in chiave Puglia” organizzato dalla Cisl Puglia. “Il Mezzogiorno – ha sostenuto – non può e non deve sprecare l’opportunità irripetibile del Pnrr e delle poderose risorse economiche a disposizione per rimettere al centro lavoro ed integrazione sociale” e ha ricordato come “anche in passato abbiamo avuto grandi dotazioni finanziarie rivolte al Sud” ma poi “distratte, sprecate su mille rivoli, o ferme a causa della incapacità tecnica di progettazione e realizzazione delle amministrazioni locali”.
“Bisogna tenere presente che il 36% dei fondi assegnati dal Recovery è affidato proprio alle autorità locali: Regioni ma anche Comuni che, specialmente al Sud, raramente possono contare sulle alte professionalità richieste per fare buona progettazione. Gli enti locali hanno perso decine di migliaia di dipendenti in 10 anni, e il bilancio peggiore è per quelli meridionali, che non hanno risorse per il turnover. Occorre assicurare le dotazioni necessarie per assumere i tecnici che servono a trasformare le risorse in cantieri, altrimenti avremo il paradosso che le realtà più deboli saranno proprio quelle che perderanno il treno del Pnrr”, ha aggiunto.
“Il rischio è enorme, perché se un solo obiettivo dei 102 previsti non viene raggiunto gli stanziamenti europei vengono bloccati. – ha concluso – Parliamo, per gli enti locali, in particolare di asili nido, rigenerazione urbana, edilizia scolastica e ospedaliera, economia circolare, interventi per il sociale. Dobbiamo poi sbloccare le infrastrutture attese da decenni. Pensiamo alle grandi reti di connessione autostradali, ferroviarie, portuali e aeroportuali, al network della banda larga e ultra-larga ma anche ai piccoli e medi cantieri necessari per riscattare dall’isolamento le aree interne”.
(ITALPRESS).

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