Raggi “Roma pronta per Euro2020, siamo città della ripartenza”

VIRGINIA RAGGI SINDACO

ROMA (ITALPRESS) – “È un momento di grande attesa, lo abbiamo aspettato per tutto l’anno, non vedevamo l’ora. La città è pronta. Nonostante il Covid, si deve ripartire, ma con regole nuove”. Questo il messaggio della sindaca della Capitale Virginia Raggi a poche ore dal debutto dell’Italia a Euro2020. “Credo che Roma sia davvero la città della ripartenza post-Covid – osserva Raggi in un’intervista a ‘Il Corriere dello Sport’ – Adesso ci prepariamo a vivere questo gli Europei ma la nostra città è già ripartita con la Formula E in primavera, gli Internazionali di tennis e la settimana scorsa ha ospitato i mondiali di skate. E poi si continuerà: abbiamo la Maratona e nei prossimi anni ricordiamo gli Europei di nuoto, i Mondiali di atletica del 2024, la Ryder Cup”. Tanti eventi sportivi e un impegno ancora forte per l’impiantistica. “Oggettivamente abbiamo dovuto prendere atto di una situazione che ormai rendeva impossibile costruire lo stadio della Roma dove era stato progettato. Ma siamo assolutamente disponibili a sederci al tavolo e a parlare con la AS Roma di altre soluzioni”, spiega Raggi.
“Non solo – prosegue la sindaca – il presidente della Lazio Lotito ha fatto un riferimento molto interessante in merito alla possibilità di riqualificare il Flaminio: è possibile anche un parziale ampliamento, oltre a una rifunzionalizzazione in base alle esigenze attuali. Siamo più che disponibili, qualora il presidente Lotito volesse sedersi al tavolo, a studiare proposte”. Raggi ha poi confessato una simpatia biancoceleste (“Vi dico la verità: mio marito, che è un grandissimo laziale, ha lavorato ai miei fianchi per ventisette anni ed è stato molto esplicito. Ha detto che in caso contrario mi avrebbe lasciato sul pianerottolo. Quindi, anche per una vocazione familiare, una certa simpatia per la Lazio c’è”) ed è tornata sul no alla candidatura di Roma per i Giochi2024. “Cosa farei se dovessi discuterne oggi con Malagò? E’ una domanda interessante. Quando noi ci siamo insediati, Roma aveva un livello economico-finanziario assolutamente fragile e non si sarebbe potuta permettere l’evento: una decisione condivisa, all’epoca, anche da altre città. Oggi sarebbe diverso. Ora io sono concentrata su tre appuntamenti: il Recovery Fund, il Giubileo del 2025 e sto cercando di portare a Roma l’Expo 2030”.
(ITALPRESS).

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