PROCESSO TRIBUTARIO, CUVA “NO PROPOSTA CORTE CONTI”

“Un deciso no alla proposta della Corte di Conti di attrarre nella sua giurisdizione il Processo Tributario”. Così Angelo Cuva, tesoriere dell’Uncat e vice presidente della Camera di Palermo.

L’Uncat, sottolinea Cuva, “ha espresso immediatamente la sua posizione contraria, ritenendo inaccettabile la Risoluzione del Comitato di Presidenza della Corte dei Conti che individua nella stessa Corte il giudice naturale cui affidare l’amministrazione della Giustizia tributaria. Pur nel doveroso rispetto del ruolo e delle funzioni di garanzia dell’alto Consesso, Uncat disapprova l’idea di una ‘concentrazione in una stessa Magistratura della salvaguardia degli interessi dell’Erario e del Fisco’ e, quindi, la reductio ad unitatem di un giudice che sia al contempo giudice dell’entrata e della spesa pubblica, il cui precipuo interesse sarebbe quello di ‘garantire la realizzazione delle entrate pubbliche’, laddove, invece, obiettivo della giurisdizione tributaria deve essere quello di garantire l’equità del prelievo fiscale e la parità delle armi nel processo”.

Non sembra plausibile ad Uncat che la sostituzione “fino ad esaurimento dei ruoli degli attuali giudici con i magistrati della Corte dei Conti possa portare con sé il segno della discontinuità col passato a garanzia della terzietà, imparzialità e indipendenza del giudice tributario da ogni parte reclamata. Terzietà, imparzialità ed indipendenza che appaiono principi destinati ad essere sacrificati rispetto agli obiettivi del raggiungimento delle entrate quale premessa logico-economica essenziale della spesa”.

“Tale proposta – aggiunge Cuva – appare dissonante da tutte quelle già presentate in Parlamento e da quella formulata dall’Uncat, le cui linee guida sono state approvate da tutta l’Avvocatura in sede congressuale, come migliore garanzia della conservazione dei principi costituzionali in materia”. “La proposta della Corte dei Conti può essere valorizzata – conclude -, solo come una positiva provocazione a realizzare con tempestività, e senza ulteriori rinvi, la riforma della Giustizia Tributaria che la stessa Corte ritiene ‘urgente ed imprescindibile'”.
(ITALPRESS).

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