PRESENTATO “SAFEGUARDING POLICY” CONTRO ABUSI E MOLESTIE

Prevenire atteggiamenti che riguardano le sfere dell’abuso psicologico, fisico, sessuale, negligenza e delle molestie sessuali. Sono questi alcuni degli obiettivi della Safeguarding Policy, introdotta dal Cio nel 2016 e recepita dalla Federazione mondiale di scherma. In analogia a quanto attuato dagli organismi internazionali la Federazione italiana di scherma ha deciso di avviare una propria Safeguarding Policy risultando la prima federazione sportiva italiana a dar vita a questo progetto. Progetto che è stato presentato al Salone d’Onore del Coni, a Roma, con la presenza, tra gli altri, del presidente del Comitato olimpico nazionale italiano Giovanni Malagò, del presidente della Federscherma Giorgio Scarso, del membro Cio Ivo Ferriani e del sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura Monsignor Melchor Sanchez de Toca y Alameda. “Il progetto riguarda una tematica che va trattata con attenzione e senso di responsabilità – ha affermato il presidente della Federscherma Giorgio Scarso – Abbiamo coinvolto delle figure che hanno a che fare con la crescita e l’affermazione della vita dei ragazzi. Questa deve essere l’occasione per affrontare un tema non da andare a correggere, ma per prevenire”. 
Si tratta di una linea adottata dalla Federazione Italiana Scherma che riguarda una serie di iniziative ed attività finalizzate alla sensibilizzazione, prevenzione e contrasto di molestie ed abusi in ambito sportivo: “Complimenti al presidente Scarso per questa iniziativa – ha rimarcato il numero uno dello sport italiano, Giovanni Malagò –  lo sport deve essere precursore su queste tematiche”. La Federazione italiana scherma è la prima federazione nazionale ad aver introdotto tale iniziativa e che verte sull’individuazione di figure di riferimento (SafeGuarder officers) ai quali potersi rivolgere anche in maniera anonima, al fine di segnalare eventuali episodi, azioni o condotte che possono far prefigurare, nell’ambito sportivo, casi di molestie ed abusi sotto le varie forme. “Oltre al tema del razzismo su cui sono intervenuto pubblicamente, quello di molestie e abusi è un tema caro su cui porrò attenzione nel mandato come ministro”, il messaggio inviato dal ministro per le Politiche giovanili e per lo Sport Vincenzo Spadafora.

“Questo è un problema e bisogna parlarne, assumersi le responsabilità, mettersi a nudo – ha rimarcato il membro Cio Ivo Ferriani – Ma dobbiamo farlo per la nostra credibilità e per il futuro dei nostri figli”. Un tema molto delicato che è tanto caro anche alla Chiesa: “Parlare di abusi è come parlare di una ferita aperta – ha dichiarato il sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura Monsignor Melchor Sanchez de Toca y Alameda – Gli abusi sui minori riguardano tutta la società, ma il comune non è mezzo gaudio perché sapere che dappertutto esiste questo pericolo non può essere una consolazione. La chiave è la formazione dei responsabili e degli allenatori cioè di chi è a contatto con gli atleti”. La Federscherma, inoltre, con il SafeGuarding Officer definirà gli aspetti organizzativi, amministrativi, e procedurali che consentiranno di prevenire ed eventualmente reprimere tutti i comportamenti che rientrino tra quelli sintetizzati. “Oltre alle linee guida bisogna seguire delle linee pratiche – ha spiegato il rettore dell’Università degli studi di Roma ‘Foro Italico’ Fabio Pigozzi – La posizione del medico sociale e di squadra ha un ruolo importante anche della diagnosi precoce perché sono problemi che nella maggior parte dei casi riguardano la sfera psicologica degli atleti”.

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