RICERCA, NASCE IL PREMIO FELDER

È dedicato alla memoria dello scienziato Ernst Felder, autore di importanti scoperte nel campo dell’imaging diagnostico, il premio promosso dalla Fondazione Bracco e da Bracco Imaging in collaborazione con il Politecnico e la Fondazione Politecnico di Milano. Presentato nell’aula magna dell’ateneo milanese da Ferruccio Resta, rettore del Politecnico, e da Diana Bracco, presidente della Fondazione Bracco e del Gruppo Bracco, il progetto prevede un investimento, da parte di Fondazione Bracco, di un milione di euro per un bando internazionale che ha lo scopo di selezionare un ricercatore o una ricercatrice specializzati nella chimica di processo, in particolare nella microfluidica in campo farmaceutico. 

“Una figura che possa contribuire alla nascita in Italia di un centro di competenze sulla chimica microfluidica e sulla chimica di processo nel settore biomedicale”, spiega all’Italpress Ferruccio Resta. Che durante la presentazione ha sottolineato anche il valore simbolico del premio: “Quello di rappresentare un aiuto al reclutamento del personale universitario, esempio di una responsabilità comune fra università e impresa che condividono mete e traguardi per la crescita della comunità scientifica e per il futuro delle nuove generazioni”, ha detto il rettore del Politecnico di Milano.

La call internazionale è rivolta esclusivamente a giovani studiosi di nazionalità italiana che stiano svolgendo da almeno un triennio all’estero attività didattica o di ricerca post dottorale nel settore della “chimica in flusso”, e in particolare nella “trasformazione dei processi di sintesi chimica da modalità discontinua a continua”. 

Le candidature – sottoscritte digitalmente o allegate in copia PDF con sottoscrizione olografa e accompagnate dalla copia di un documento del candidato – dovranno essere trasmesse entro il prossimo 2 maggio all’indirizzo di posta elettronica certificata [email protected].

“Questo premio ci è sembrato il modo migliore per celebrare la figura di Ernst Felder, grande chimico scomparso di recente e che, come capo della nostra ricerca, negli anni 70 scoprì lo iopamidolo, mezzo di contrasto non ionico che ha rivoluzionato la diagnostica per immagini a livello mondiale, determinando una svolta per la radiologia, per il benessere delle persone e per la prevenzione, il monitoraggio e la cura di moltissime malattie”, ha spiegato Diana Bracco.

L’iniziativa si inserisce nella politica del Politecnico di Milano basata su una didattica e una ricerca aperta alla collaborazione con il mondo delle imprese: “Oggi le imprese ci aiutano a disegnare nuove lauree magistrali, a definire progetti di ricerca e oggi anche a reclutare nuovi giovani ricercatori”, ha puntualizzato il rettore Ferruccio Resta. 

“Ormai – ha aggiunto – il 30% degli iscritti al Politecnico arriva dall’estero e un altro 30% da altre regioni italiane. E soltanto lo scorso anno abbiamo reclutato una trentina di professori internazionali, così come sono internazionali più della metà dei nostri dottorandi”.

 

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