Per turismo organizzato causa covid settore praticamente fermo

PRIMI TURISTI A ROMA FONTANA DI TREVI FASE 2 FASE2 FASE DUE RIPRESA TURISMO SETTORE TURISTICO

ROMA (ITALPRESS) – Secondo Aidit Federturismo Confindustria, Astoi Confindustria Viaggi, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet e Fto Confcommercio il lockdown delle aziende del turismo organizzato non si è mai concluso e per questo tornano a chiedere al Governo interventi urgenti. “Sebbene le nostre imprese non siano state destinatarie di specifiche misure di limitazione degli orari di apertura al pubblico, tutti i segmenti che compongono il comparto sono stati travolti fin dallo scorso mese di febbraio dalle misure restrittive per il contrasto della diffusione del Covid-19 e più recentemente, per quel poco che era ancora attivo, dal Dpcm del 24 ottobre e del 3 novembre scorso, insieme alla decisione del 26 ottobre della Farnesina di sconsigliare anche i viaggi in Europa. Il lockdown è nei fatti: non c’è la domanda e non ci sono prodotti da offrire. Questa situazione purtroppo non terminerà prima della fine dell’emergenza pandemica e le imprese del comparto sono, di fatto, a fatturato zero”, spiegano. “L’attenzione dimostrata dal Governo nei confronti del settore è un fatto di grande importanza; consentirà alle imprese di ottenere un parziale ristoro delle ingenti perdite patite da marzo a luglio di questo terribile anno. Questo sforzo non è tuttavia sufficiente ad evitare il collasso di un settore strategico per il turismo del nostro Paese”, spiegano le associazioni di settore, per le quali è necessario “provvedere ad un rifinanziamento del fondo perduto per assicurare alle imprese un parziale ristoro delle perdite registrate anche per il periodo agosto-dicembre 2020; ottenere dall’Ue l’autorizzazione allo sforamento del ‘Temporary Framework’ per consentire anche alle aziende del settore di maggiori dimensioni di avere accesso a forme di sostegno senza incorrere nell’aiuto di stato; includere le agenzie di viaggi e i tour operator tra i beneficiari delle misure in materia di tax credit affitti, sospensione del versamento dei contributi previdenziali, seconda rata Imu previste nel Dl 28 ottobre e in eventuali ulteriori provvedimenti di ristoro delle imprese a fronte di nuove misure restrittive”. E ancora, “incrementare il fondo di soli 5 milioni istituito per l’indennizzo dei consumatori titolari di voucher non utilizzati alla scadenza di validità e non rimborsati a causa dell’insolvenza o del fallimento degli operatori turistici o dei vettori. Si consideri che, secondo una stima approssimativa, i voucher emessi dal comparto del turismo organizzato e da quello alberghiero, senza considerare i vettori, ammontano almeno a 500 milioni. Tale misura si rivela indispensabile anche in considerazione del fatto che i Fondi privati non sono stati pensati o previsti dal legislatore comunitario o da quello nazionale per sopportare eventuali crisi finanziarie determinate da situazioni straordinarie di blocco dell’ordinaria attività di impresa, come ad esempio l’emergenza da Covid19. Estendere gli ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori del settore fino almeno al mese di giugno 2021”. Aidit, Astoi, Assoviaggi, Fiavet e Fto ricordano che “in assenza di interventi concreti e tempestivi a sostegno del comparto il rischio è di consegnare le leve strategiche della gestione e dell’indirizzamento dei flussi turistici da e per il nostro Paese nelle mani di pochi grandi operatori stranieri, perdendone definitivamente ogni controllo”.
(ITALPRESS).

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