PARRINELLO “DISPONIBILE PER LA PRESIDENZA FIDAL”

“Vivo nell’atletica da 34 anni, grazie alle Fiamme Gialle, a cui serberò sempre profonda riconoscenza, penso di aver maturato una significativa esperienza, oggi sento di poter dire di essere a disposizione del mondo dell’atletica, la mia è una pura disponibilità senza condizioni. Saranno gli amici dell’atletica, al momento opportuno, a fare le loro valutazioni, in base a queste valutazioni e al loro pensiero se ci saranno le condizioni mi candiderò alla Presidenza”. Lo ha dichiarato il generale Enzo Parrinello, vice presidente della Fidal e comandante del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, nel corso di un forum all’Italpress, parlando della propria disponibilità a candidarsi alla presidenza della federazione italiana di atletica leggera. “Esprimo questo mio pensiero oggi e vorrei non tornare più sull’argomento sino a quando le norme dello Statuto e del Regolamento non lo prevederanno, malgrado le frenesie di tutti coloro che pensano di essere in campagna elettorale perenne o peggio di coloro che vanno in letargo per diversi anni e poi si svegliano un anno, un anno e mezzo prima delle elezioni o peggio ancora di chi ha acquisito delle posizioni e vuole garantirsele in futuro. Molti addirittura paventano in arrivo per me prestigiosi incarichi per poi dire che forse potrei essere un buon Presidente, ma che sicuramente non accetterò mai di candidarmi” le parole di Parrinello.
Un presidente militare potrebbe magari intimorire il mondo delle società civili, ma Parrinello spiega che non è proprio così. “Forse pochi sanno che prima di entrare nelle Fiamme Gialle sono stato per nove anni dirigente di una società civile e quindi conosco bene quali sono le problematiche di una società di base e i problemi in cui si dibatte giorno dopo giorno e, se mi posso permettere, i sacrifici che sostiene il dirigente volontario rispetto a chi fa il dirigente sportivo in modo professionistico. E poi nel 2020 comunque concluderò la mia esperienza in Fiamme Gialle. Da militare ho sempre avuto rispetto per le società civili e sono, tra l’altro, profondamente convinto che se i club militari devono dedicare particolare cura ed attenzione agli atleti di altissimo livello, è assolutamente indispensabile che la base, curata dalle società civili, sia la più ampia possibile e sia particolarmente protetta, e in tal senso le società militari debbono mettersi a disposizione del movimento a prescindere dal loro immediato tornaconto. Se vogliamo avere una piramide estremamente alta dobbiamo assolutamente avere una base molto più ampia su cui poggiarci” ha proseguito Parrinello, protagonista con le Fiamme Gialle negli ultimi anni di numerosi successi di carattere agonistico, tante medaglie olimpiche, mondiali ed europee, successi sul piano organizzativo con tanti eventi prestigiosi e sul piano promozionale con iniziative con le scuole e nel sociale.

“I risultati ottenuti dalle Fiamme Gialle non sono certamente merito mio, sono certamente merito di una squadra coesa, animata da grande passione ed entusiasmo. Io ne ho solo fatto parte. Penso di essere una persona normale, non sono un fenomeno, i fenomeni fanno altre cose. Penso che il modo in cui mi sono formato ed in cui ho creduto operando nelle Fiamme Gialle mi porta a pensare che sia indispensabile per raggiungere obiettivi importanti operare in squadra, una grande squadra che possa operare anche attraverso un confronto dialettico al suo interno, ma che sappia esprimere alla fine la migliore sintesi per il movimento” ha proseguito Parrinello all’Italpress, tracciando anche l’indetikit del futuro dell’atletica. “Bisogna tener conto di un quadro di riferimento che muta, muta il quadro politico, muta il quadro legislativo, mutano le abitudini delle persone e così via. Bisogna avere le capacità di innovare conservando l’essenza del nostro sport. A volte sembra che mettiamo una pezza in un vestito già rammendato, dobbiamo capire che è arrivato il momento di cucirne uno nuovo, come sbagliamo se vogliamo buttare l’acqua sporca con il bambino. A volte si scimmiotta la politica, qualcuno afferma che dobbiamo cambiare tutto, solo perché tali affermazioni sono fortemente demagogiche e soddisfano i più oppure si parla di equilibri e compensazioni senza fare invece riferimento al merito e scegliere le persone che riteniamo migliori per l’assolvimento di questo compito. Dobbiamo discernere tra ciò che di positivo è stato fatto e ciò che può essere migliorato, con passione, entusiasmo e soprattutto rispettando le regole”.

(ITALPRESS).

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