Nuova fase eruttiva dell’Etna, attività esplosiva al Cratere di Sud-Est

CATANIA (ITALPRESS) – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che a partire dalle ore 23:25 UTC del 18 giugno, si osserva un’attività esplosiva al Cratere di Sud-Est. Il modello previsionale indica che un’eventuale nube eruttiva prodotta dall’attività in corso si disperderebbe verso nord.

La presenza della copertura nuvolosa limita l’osservazione dei dettagli dell’attività in corso. Alle ore 21:00 (UTC) circa di ieri, l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato una tendenza all’incremento, pur se con andamento oscillante. Tale tendenza è risultata molto più evidente a partire dalle 02:00 (UTC) di oggi e alle 02:40 (UTC) i valori d’ampiezza hanno raggiunto un livello alto.

La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore vulcanico, per motivi tecnici, al momento non è affidabile. L’ultima localizzazione affidabile poneva il centroide nell’area del cratere di Sud-Est. Anche la localizzazione degli eventi infrasonici è affetta da problemi tecnici, ma al momento è possibile, in ogni caso, osservare un incremento del numero di eventi infrasonici caratterizzati da una modesta ampiezza e presumibilmente localizzati al Cratere di Sud-Est. I dati della stazione dilatometrica DRUV e i dati disponibili della rete GNSS permanente non mostrano variazioni significative.

L’attività eruttiva, segnalata nel comunicato delle ore 04:01 UTC, è proseguita con la formazione di esplosioni stromboliane visibili a partire dalle ore 04:10 UTC circa. Tale attività produce una nube vulcanica che alle ore 07:30 UTC raggiungeva un’altezza di circa 6000 metri sul livello del mare, e che si disperde principalmente in direzione nord. Inoltre, è stato osservato un trabocco lavico dal Cratere di Sud-Est, che alimenta una modesta colata in direzione della Valle del Leone, visibile attraverso le telecamere di sorveglianza a partire dalle ore03:55 UTC circa. Alle 09:35 UTC è visibile un piccolo trabocco anche in direzione sud-est. Si segnala che la presenza di copertura nuvolosa limita la visibilità e l’osservazione dettagliata dell’attività eruttiva. Rispetto all’ultimo comunicato, l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato una ulteriore tendenza all’incremento sino alle ore 04:30 (UTC) circa. Successivamente, ha mostrato un andamento quasi stazionario su valori alti, pur se oscillanti, sino alle 09:30 (UTC) quando i valori d’ampiezza hanno mostrato una tendenza all’ulteriore incremento. La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore vulcanico, per motivi tecnici, continua a non essere affidabile. Il rilevamento degli eventi infrasonici, oltre ad essere affetto da problemi tecnici, è ostacolato dalle avverse condizioni meteo che interessano il vulcano.

In coincidenza con l’ulteriore incremento dell’ampiezza del tremore vulcanico delle 09:30 (UTC) si è osservato un significativo incremento dell’ampiezza degli eventi infrasonici. Gli eventi infrasonici, che è stato possibile localizzare, sono ubicati al Cratere di Sud-Est. I segnali delle deformazioni del suolo hanno mostrato una variazione dell’ordine di 0.20 microradianti alla stazione clinometrica di Punta Lucia e una variazione di strain dell’ordine di 106 nanostrain alla stazione dilatometrica di Monte Ruvolo. Non si misurano variazioni significative nei dati della rete GNSS permanente disponibili.

– foto d’archivio Angela Platania/IPA Agency –

(ITALPRESS).

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