MILAN SOLO PARI MA CAPOLISTA, VERONA E SPEZIA RIVELAZIONI

Milan sempre capolista, nonostante il pareggio col Verona; Roma e Napoli incalzano; Verona e Spezia “rivelazioni”. Questi i titoli di un campionato che affronta la pausa delle Nazionali. La grana dei tamponi della Lazio avrà degli strascichi. La classifica comincia a pesare e, dopo le grandi lodi al gioco d’attacco e l’entusiasmo per i gol a grappoli, cominciano ad affiorare le partite prudenti. E le reti stavolta sono state solo 18. Abbiamo (hanno) ricominciato ad apprezzare gli 0-0 (tre), i pareggi (sei), si è tornati alle rimonte in extremis e alle vittorie striminzite. Il capolista Milan, senza Romagnoli, infortunato dell’ultim’ora, era andato sotto di due gol a San Siro, per mano di un bel Verona col solito Barak a segno. Già contro il Lille erano apparse delle criticità per i rossoneri. Il Verona è riuscito a tener testa a lungo alla squadra di Pioli, poi ha subito un rigore che Ibrahimovic (un incrocio dei pali) ha tirato alle stelle. Un grande Silvestri ha salvato la porta degli scaligeri, sino a quando non è stato annullato il gol del pareggio di Calabria.
Ma poi Ibrahimovic (ottavo gol) non ha trovato il pareggio. Il Verona non ha mai vinto a San Siro. L’Udinese ha dato una dimostrazione pratica di come si può fermare una squadra (solitamente) brillante come il Sassuolo. Con le riserve, De Zerbi, aveva vinto a Napoli (quasi) dominando un avversario titolato. Tornati alcuni titolari come Caputo e Berardi, il meccanismo si è inceppato. L’attacco che aveva sbalordito tutti (18 gol in 6 partite) è rimasto all’asciutto. Certo, quello del Sassuolo non cesserà di essere un fenomeno interessante.Al terzo posto sono ascesi la Roma, che ha vinto ancora, e il Napoli che ha ripreso ad andare. A Genova non era difficile per una squadra di rango come quella giallorossa. Si temeva l’assenza di Dzeko, ma ci ha pensato l’armeno Mkhitaryan, con una tripletta, a risolvere la partita. La squadra di Fonseca può andare ora lontano. Il Genoa attraversa un momento difficile: ha vinto solo col Crotone. Gattuso aveva spedito Mario Rui e Ghoulam in tribuna perchè “non li aveva visti sul pezzo”. Gli altro lo erano e hanno vinto a Bologna (pur correndo qualche pericolo nel finale) con un gol di Osimhen. La Juve invece ne ha “persi” due, di punti, contro la Lazio in un mezzogiorno di fuoco. Senza alcune celebrità (Immobile, Chiellini, Chiesa), la sfida dell’Olimpico è stata risolta al 94′ dal solito Caicedo, che ha pareggiato quando la Juve sembrava aver già vinto. Ronaldo infatti aveva segnato, colpito un palo e visto Reina negargli il gol del raddoppio. La Lazio ha avuto costanza, ha inseguito il pareggio sino al recupero fin quando non ha ottenuto l’1-1. Si diranno tante cose: che la Juve di atri tempi avrebbe mantenuto il vantaggio, che la Lazio ha sette vite, che i bianconeri hanno pagato l’uscita di Ronaldo, ecc. La realtà è che forse o bianconeri, sul piano dell’esperienza, non sono più quelli di una volta. E così che hanno perso punti preziosi. Atalanta e Inter hanno pareggiato dopo un primo tempo scadente. Nella ripresa, un bel gol di Lautaro di testa ha sbloccato la partita e l’esordiente Miranchuck ha pareggiato appena entrato dalla panca. I due tecnici avevano paura per la labilità delle loro retroguardie. Hanno subito puntualmente gol per gli errori difensivi e il pareggio in fondo le ha danneggiate entrambe. Basta guardare la classifica. Ma, come dice il saggio, meglio pareggiare che perdere. Il Cagliari (stavolta molto più equilibrato) ha interrotto la serie positiva di una Samp in dieci (espulso Augello) con un rigore (contestato) di Joao Pedro che gli ha spianato la strada prima del gol di Nandez. Di Francesco ha sistemato la propria difesa che per la prima volta non ha subito gol. Lo Spezia è un pò la rivelazione del momento. Ha inflitto al Benevento una brutta botta a domicilio. Nzola (doppietta) è stato protagonista. Si tratta della quinta sconfitta consecutiva per Pippo Inzaghi (fra campionato e Coppa Italia). I sanniti hanno la peggior difesa con 20 gol subiti. La Fiorentina è andata a Parma col peso psicologico della difficile posizione del suo allenatore Iachini. Ha cercato il gol, ma non l’ha trovato. E il pareggio a reti inviolate non ha soddisfatto nessuno. La posizione delle due squadre è rimasta anodina, cioè nè carne, nè pesce. Arriverà davvero Prandelli ? Il Torino, dopo la vittoria di Genova nel recupero, è tornato ai verbi difettivi: 0-0 contro un Crotone ultimo e in dieci nel finale per l’espulsione di Luperto. Belotti ha colto in palo, ma Sirigu ha avuto molto da fare. Una curiosità: i calabresi (che non hanno preso gol) hanno fatto punti solo con le squadre torinesi. Sulla scena irrompe ora la Nazionale, con problemi per i convocati di Fiorentina, Lazio e Roma. E siccome anche Mancini è fermo…

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