MANCINI BRAVO ANCHE DA CASA

La fede aveva vacillato, alla vigilia della partita con la Polonia e quando, prima della gara, si era appreso della vittoria dell’Olanda con la Bosnia: avevamo dubitato che gli azzurri ce l’avrebbero fatta. Le troppe assenze, e lo stesso Mancini rimasto a casa a telecomandare gli azzurri tramite i suoi collaboratori Lombardo, Salsano, Vialli e Evani collegati telefonicamente, avevano messo ansia. Inoltre il capitano-condottiero Bonucci aveva gettato la spugna pur rimanendo con il gruppo…E invece l’Italia ha dominato i polacchi: è stata una dimostrazione di quanto lo spirito di squadra della Nazionale sia ormai un elemento determinante. Persino andando in giro, al supermercato, le vecchiette costrette a restare davanti alla tv e a essere quindi spettatrici involontarie del calcio, commentavano: “Poverini quei polacchi, non hanno visto palla, hanno giocato solo i nostri”. E un’altra che aveva l’aria di saperne molto: “Ma i polacchi sono bravi solo nella musica: Chopin, Paderewski e poi quel ballo, la mazurca e la polka…”. Giudizi sommari e poco tecnici, in effetti, ma che in fondo riflettevano la verità, detta con parole semplici da testimoni insospettabili.
Ci siamo chiesti: sono stati scarsi loro o bravi i nostri ? Eppure alla vigilia eravamo un pò preoccupati per la presenza fra i nostri avversari di giocatori come il magno Lewandowski, Szczensny, Zielinski ecc . Una volta in campo, gli azzurri hanno preso la palla e raramente l’hanno fatta vedere ai poveri polacchi. Anche se a volte pensiamo male, perchè finora il destino (e il ranking) ci ha tenuto lontani dagli avversari più titolati e quando li abbiamo incontrati sono arrivate sconfitte, bisogna riconoscere che certe prestazioni degli azzurri, come quella di Reggio Emilia, entusiasmano. Se i giocatori azzurri memorizzeranno questo modo di giocare, non ci meraviglieremmo troppo se un giorno vincessero qualcosa di importante. Per adesso, si pensa al quotidiano perchè la partita con la Bosnia si avvicina. Ottenuto il posto di testa di serie per il sorteggio mondiale del Qatar nel 2022, ora il prossimo step è quello di arrivare primi nella Nations League per poter organizzare la Final Four a Milano e Torino. La classifica è favorevole. L’Italia è prima con nove punti, seguita da Olanda (8) e Polonia (7) e Bosnia (2); le occorre vincere a Sarajevo per restare in testa.
In caso di pareggio, l’Olanda – che ha ripreso a correre sotto la guida di De Boer- potrebbe scavalcare l’Italia battendo i polacchi. La Bosnia è ormai fuori dai giochi, ma non sia mai. Tornando alla partita, in una serata in cui tutto è andato bene, gli azzurri sono andati oltre la media di rendimento: Donnarumma è stato quasi uno spettatore. La spinta degli esterni Florenzi ed Emerson, i lanci dell’enfant prodige Bastoni, la sicurezza di Acerbi nell’annullare Lewandowski (poco servito dai compagni) sono stati essenziali per bloccare i polacchi. Il centrocampo con Jorginho fulcro del gioco, Barella e Locatelli che sono cresciuti in maniera esponenziale, ha dominato la partita. Bernardeschi ha animato il gioco nel primo tempo, Berardi, che gli è subentrato, ha segnato un bel gol, quello della sicurezza. Belotti ha dato l’anima, nonostante non fosse in perfette condizioni, e poi è stato ben sostituito da Okaka, chiamato all’ultimo momento. Infine Insigne è stato forse il migliore in campo. Il piccolo napoletano è ormai un elemento indispensabile per creare il gioco d’attacco. Ma è stata tutta la squadra ad avere dei sincronismi invidiabili.
Ora c’è da riunire le forze per varare una formazione valida per Sarajevo dove dovrebbero giocare gli stessi di Reggio Emilia. Formazione che vince non si cambia. Tutto ciò è stato messo in piedi da Mancini, che ha ricostruito e rigenerato un ambiente che era a pezzi dopo l’eliminazione dai Mondiali. Si sta discutendo del rinnovo del contratto. Certamente è un’occasione da non perdere, anche se il ct volesse dirigere la squadra da…casa.
(ITALPRESS).

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