LAMPEDUSA, SOMMOZZATORI PRONTI AL RECUPERO SALME

I sommozzatori della Guardia costiera, oggi, per la prima volta, si immergeranno a circa 60 metri di profondità, a sei miglia a sud di Lampedusa, per procedere al recupero delle vittime del naufragio del 7 ottobre scorso. Da questa mattina si trovano nella camera iperbarica dell’isola per prepararsi all’immersione. Al nucleo sommozzatori della Guardia costiera di Messina si uniranno i colleghi di Cagliari e Napoli.

Sarebbero almeno 12 i corpi, tra cui quello di un neonato, individuati dal robot subacqueo della Guardia costiera che da giorni perlustra la zona. Possibile che in quello stesso tratto di mare vi siano altri cadaveri.

In merito al naufragio, nella giornata di ieri, fa sapere la Guardia Costiera, è stata effettuata un’ulteriore ricognizione nella zona in cui è affondata l’imbarcazione, in collaborazione con la motonave Galatea dell’Arpa Palermo.

“L’unità, dotata di Side Scan Sonar, nel pomeriggio di ieri – rende noto la Guardia Costiera – ha individuato una traccia riconducibile al natante affondato su un fondale di 61 metri ad una distanza di circa 300 metri dal punto del naufragio. I successivi rilievi con il ROV – Remotely Operated Underwater Vehicle dei Nuclei Subacquei della Guardia Costiera hanno confermato il ritrovamento del relitto. Intorno all’unità, adagiata sul fondale, sono stati individuati almeno dodici corpi”.

“Il numero dei corpi privi di vita, tuttavia, potrà essere accertato solamente a seguito di ulteriori ricognizioni subacquee che verranno effettuate quanto prima dai Nuclei Subacquei della Guardia Costiera, dopo lo svolgimento della necessaria attività preparatoria”, conclude la nota.

(ITALPRESS).

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