Ipc, “a Gaza è in corso una carestia”. Guterres “Questo incubo deve finire”

GAZA (ITALPRESS) – La Classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare (Ipc), sistema di monitoraggio della fame che coinvolge enti governativi e Ong, ha avvertito che nella Striscia di Gaza è in atto “lo scenario peggiore, la carestia”, con un accesso umanitario estremamente limitato, sfollamenti e conflitti senza sosta. Ipc ha affermato che “prove crescenti dimostrano che fame, malnutrizione e malattie diffuse stanno causando un aumento dei decessi correlati alla fame. Gli ultimi dati indicano che sono state raggiunte le soglie di carestia per il consumo alimentare nella maggior parte della Striscia di Gaza e per la malnutrizione acuta a Gaza City”. Per questo “è necessario intervenire immediatamente per porre fine alle ostilità e consentire una risposta umanitaria senza ostacoli, su larga scala e salvavita. Questa è l’unica strada per fermare ulteriori morti e sofferenze umane catastrofiche”, ha aggiunto Ipc.

L’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam) e l’Unicef avvertono che il tempo per organizzare una risposta umanitaria su vasta scala per la Striscia di Gaza sta per scadere. E’ quanto si legge in una nota congiunta delle tre organizzazioni dopo la diffusione degli ultimi dati della Classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare (Ipc), sistema di monitoraggio della fame che coinvolge enti governativi e Ong, che ha avvertito che nella Striscia di Gaza è in atto “lo scenario peggiore, la carestia”. “Il conflitto incessante, il collasso dei servizi essenziali e le gravi limitazioni alla fornitura e distribuzione degli aiuti umanitari hanno portato a condizioni di sicurezza alimentare catastrofiche per centinaia di migliaia di persone in tutta la Striscia di Gaza”, lamentano le tre organizzazioni.

Il consumo alimentare, il primo indicatore chiave della carestia, è crollato a Gaza dall’ultimo aggiornamento Ipc di maggio 2025. I dati mostrano che più di una persona su tre (39%) trascorre giorni interi senza mangiare. Oltre 500.000 persone – quasi un quarto della popolazione di Gaza – stanno soffrendo condizioni simili alla carestia, mentre la popolazione rimanente sta affrontando livelli di fame di emergenza, secondo le statistiche di Ipc. La malnutrizione acuta – il secondo indicatore chiave della carestia – all’interno di Gaza è aumentata a un ritmo senza precedenti. A Gaza City, i livelli di malnutrizione tra i bambini sotto i cinque anni sono quadruplicati in due mesi, raggiungendo il 16,5%. Ciò segnala un grave deterioramento dello stato nutrizionale e un forte aumento del rischio di morte per fame e malnutrizione. La malnutrizione acuta e le segnalazioni di decessi correlati alla fame – il terzo indicatore chiave della carestia – sono sempre più comuni, ma raccogliere dati affidabili nelle attuali circostanze a Gaza rimane molto difficile, poiché i sistemi sanitari, già decimati da quasi tre anni di conflitto, sono al collasso, secondo i dati Ipc.

LE PAROLE DI GUTERRES

“L’ultimo allarme della Classificazione integrata delle fasi di sicurezza alimentare (Ipc) conferma ciò che temevamo: Gaza è sull’orlo della carestia”. Lo ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, secondo una nota diffusa dal suo ufficio. “I fatti sono evidenti e innegabili. I palestinesi di Gaza stanno vivendo una catastrofe umanitaria di proporzioni epiche. Questo non è un avvertimento. È una realtà che si sta dispiegando davanti ai nostri occhi”, ha proseguito. “Il flusso degli aiuti deve trasformarsi in un oceano. Cibo, acqua, medicine e carburante devono fluire a ondate e senza ostacoli. Questo incubo deve finire. Per porre fine a questo scenario peggiore saranno necessari i migliori sforzi di tutte le parti, ora. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco umanitario immediato e permanente, del rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi e di un accesso umanitario completo e senza restrizioni in tutta Gaza. Questa è una prova della nostra comune umanità, una prova che non possiamo permetterci di fallire”, ha concluso.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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