Inaugurato nel Monferrato il nuovo poliambulatorio del Gruppo San Donato

TORINO (ITALPRESS) – Un nuovo presidio di visite mediche specialistiche arriva nell’astigiano. Alle porte di Montiglio Monferrato, infatti, il Gruppo San Donato ha inaugurato il Poliambulatorio Medico Specialistico Monferrato, un nuovo centro privato che garantirà anche esami diagnostici di ultima generazione e che vede la collaborazione tra professionisti del territorio, specialisti del Gruppo San Donato e dell’Università Vita-Salute San Raffaele.

“Sono particolarmente felice – ha dichiarato il professor Enrico Gherlone, rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele – per la nascita di questo nuovo Poliambulatorio, che rappresenta un importante investimento per il territorio astigiano, a cui sono molto legato. La soddisfazione è doppia, dato il significativo coinvolgimento del nostro Ateneo nella realizzazione di nuovi servizi sanitari di eccellenza”.

I servizi del centro coprono diverse aree tra cui chirurgia generale e vascolare, dermatologia, medicina estetica, diabetologia, endocrinologia, gastroenterologia, neurologia, ortopedia e reumatologia. Particolare spazio sarà dedicato, inoltre, all’odontoiatria. “Questo progetto – ha commentato il dottor Roberto Crugnola, amministratore unico dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio – nasce dalla volontà di portare la qualità e l’esperienza del Gruppo San Donato in contesti territoriali di grande prestigio, conosciuti in tutto il mondo, come il Monferrato. Vogliamo offrire ai cittadini un punto di riferimento moderno e accogliente, risultato di sinergie virtuose tra le eccellenze locali e l’expertise consolidata del Gruppo”.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato, tra gli altri, anche il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e la Vicepresidente del Senato Licia Ronzulli. “Ciò che il Covid ha messo in luce – ha dichiarato Cirio – è l’assenza della medicina del territorio in Italia a forza di ridurre i posti letto e di non investire su nuovi medici. Sparendo la medicina di territorio, rimangono gli ospedali, e ciò vuol dire che non c’è più il filtro che può prevenire ed evitare gli accessi impropri ai pronto soccorso. Abbiamo bisogno che alla fine le persone vengano curate. È indifferente se lo faccia il pubblico o il privato purché il costo non sia a carico del paziente. Oggi nasce una struttura privata, di territorio, che però può dare un servizio e che sarà a disposizione per quel rapporto tra pubblico e privato che non sarà mai sostitutivo ma complementare”.

– Foto xb4/Italpress –

(ITALPRESS).

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