I PALADINI RINASCONO ALL’OSPEDALE DEI BAMBINI

Una mostra permanente all’interno dell’ospedale dei Bambini di Palermo. Si tratta del progetto “La Rinascita dei Paladini”, della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dal mecenate Emmanuele Francesco Maria Emanuele, che è ambasciatore di Palermo CulturE nel Mondo. Un complesso di opere dell’artista Ida Saitta, utili ad allietare la degenza dei piccoli pazienti del presidio ospedaliero “Di Cristina”.

La presentazione del catalogo delle opere in mostra è avvenuta alla presenza, tra gli altri, del sindaco Leoluca Orlando, e del direttore generale dell’Arnas, Roberto Colletti.

“Tutti abbiamo bisogno del mondo della favola – spiega il curatore della mostra, Giuseppe Ussani d’Escobar -. I Paladini sono fantasia, come i bambini. Così i piccoli degenti possono interloquire e dialogare con questi Paladini che rappresentano i loro sogni, la lotta tra il bene e il male. Ma allo stesso tempo c’è anche il gioco, visto che i Paladini sono legati al teatro dei pupi. Abbiamo cercato di armonizzare il tutto creando un percorso, un labirinto della fantasia dove si gioca con i colori e con i simboli della Sicilia”.

La storia dell’Orlando furioso, poema cavalleresco di Ludovico Ariosto, con il tragitto che si conclude con ‘La Battaglia di Roncisvalle’: “La Rinascita dei Paladini racchiude tanti temi, insieme uniti e mescolati con le leggende del canovaccio siciliano – sottolinea l’artista delle opere, Ida Saitta -. C’è un tratto moderno in loro. Abbiamo cercato di portare le tradizioni non soltanto al pubblico adulto ma anche ai bambini. Al centro c’è il benessere del bambino, sperando che possa superare questo momento anche grazie alla vivacità dei quadri. Ma c’è anche un aspetto didattico. Ricordo che i bambini si sono appassionati al tutto. E dobbiamo cercare di rilanciare il nostro patrimonio culturale”.

Grande soddisfazione del presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, Emmanuele Francesco Maria Emanuele: “E’ la dimostrazione di una mia visione già manifestata in Spagna, dove la sensibilità della cultura ha consentito una migliore risposta sanitaria al paziente. La cultura è l’elemento essenziale dell’essere umano. Il mio obiettivo è quello di umanizzare i luoghi di sofferenza, quei luoghi dove il dolore, l’amarezza e la solitudine prevalgono. Ed è grazie all’arte che si può trovare un rimedio a tutto questo. Sto compiendo un percorso di restituzione, per ridare agli altri ciò che la vita mi ha dato”.

“Io – spiega – sono nato in questa città e sono tornato qui da quattro anni, dopo che l’ho lasciata a 20 anni. La risposta è stata positiva. I bambini e le famiglie hanno apprezzato molto questa umanizzazione e questa sensibilità di quelli che sono i desideri di questi pazienti”. “Ho avuto tutto e mi porto nel cuore la memoria, da dove tutto è cominciato – sottolinea Emanuele -. La Sicilia è stata il centro del mondo. Da qui è partito tutto: la cultura, la sensibilità, la filosofia, il diritto, la politica”.

“Io – aggiunge Emmanuele Francesco Maria Emanuele – ho avuto nel cuore per tanti anni questa insularità, però ho avuto anche dei ‘dispiaceri’. A volte nella mia terra fare qualcosa è più difficile rispetto ad altri paesi, dove ho avuto un grande riscontro. Sono due anni che voglio costruire un luogo di rifugio per le donne perseguitate ad Enna, così come a Trapani desidero, in uno dei musei che popolano quella bella città, portare i giovani artisti che onorano il nostro mondo, ma non si riesce. A Palermo voglio creare un centro per la cultura araba-siciliana, che è la storia della civiltà che noi oggi assorbiamo, faccio fatica. Allora io dico che oggi è una giornata di gioia e felicità perché mi ha consentito di fare qualcosa per la mia città d’origine. Vorrei che Palermo mi desse delle opportunità”.

 

(ITALPRESS).

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