ROMA (ITALPRESS) – Hamas e le fazioni palestinesi annunceranno nelle prossime ore la loro risposta al piano statunitense per porre fine alla guerra a Gaza, che dovrebbe includere quattro punti principali con modifiche che richiedono garanzie chiare. Fonti ben informate lo hanno riferito a “Al-Masry Al-Youm”. L’Egitto ha sottolineato l’importanza del ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza, l’accesso degli aiuti umanitari, il rifiuto dell’annessione della Cisgiordania e la prevenzione di qualsiasi trasferimento forzato del popolo palestinese dalla propria terra. Le fonti hanno chiarito che le modifiche proposte riguardano la gestione delle armi della resistenza, considerate dalle fazioni un “diritto legittimo”. Hamas si è detta disposta a discutere accordi per lo stoccaggio delle armi, oltre a definire fasi per lo scambio di ostaggi vivi e salme, un calendario per la gestione della Striscia e un piano per la ricostruzione da avviare immediatamente dopo il completamento degli scambi. Il giornale egiziano “Al-Masry Al-Youm” ha ottenuto una copia del piano statunitense, classificato come “top secret”, consegnato a Hamas tramite i mediatori. Il documento include le osservazioni delle fazioni della resistenza, tra cui Hamas, con punti di disaccordo relativi agli articoli 3, 9, 13, 15, 16 e 18.
La proposta prevede che Washington, insieme a partner arabi e internazionali, istituisca una forza di stabilizzazione internazionale temporanea da dispiegare a Gaza, incaricata di addestrare le forze di polizia palestinesi in coordinamento con Egitto e Giordania, oltre a supervisionare l’ingresso degli aiuti e la ricostruzione. Il piano stabilisce inoltre che il ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia avverrà gradualmente, secondo un accordo amministrativo temporaneo che garantisca l’assenza di minacce alla sicurezza. Le clausole sottolineano la smilitarizzazione, la distruzione e il divieto di ricostruzione delle infrastrutture militari, inclusi tunnel e strutture per la produzione di armi. Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, nel corso della sessione inaugurale dell’incontro dei “Leader di Monaco” per la sicurezza tenutosi a Al-Ula, in Arabia Saudita, ha ribadito l’importanza di creare una prospettiva politica basata sulla soluzione dei due Stati. Ha inoltre evidenziato la questione della governance di Gaza, ricordando che il vertice arabo di marzo, tenutosi al Cairo, ha istituito una commissione amministrativa palestinese non affiliata alle fazioni, capace di gestire temporaneamente la Striscia fino al ritorno dell’Autorità Palestinese.
BBC, L’ALA MILITARE DI HAMAS NON VUOLE ACCETTARE
Secondo quanto appreso dalla Bbc, i mediatori – Egitto, Qatar e Turchia – hanno contattato il capo dell’ala militare di Hamas a Gaza, Izz al-Din al-Haddad, il quale avrebbe dichiarato di non accettare il nuovo piano di cessate il fuoco degli Stati Uniti. Al-Haddad, prosegue la Bbc, “penserebbe che il piano sia stato concepito per porre fine ad Hamas, indipendentemente dal fatto che il gruppo lo accetti o meno, ed è quindi determinato a continuare a combattere”. Il piano in 20 punti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra, già accettato da Israele, prevede che Hamas si disarmi e non abbia alcun ruolo futuro nel governo di Gaza. Alcuni membri dell’ala politica di Hamas in Qatar “sarebbero disposti ad accettarlo con qualche modifica, ma hanno scoperto che la loro influenza è limitata poiché non hanno il controllo sugli ostaggi” israeliani nelle mali dell’ala militare del gruppo dal 7 ottobre 2023.
17 MORTI A GAZA DALL’ALBA
Almeno 17 palestinesi sono stati uccisi dall’alba negli attacchi dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza. Lo riporta la tv del Qatar Al-Jazeera citando fonti mediche.
Intanto, proseguono le operazioni nei quartieri di Al-Sabra e Tal al-Hawa, a sud di Gaza City. Fonti mediche hanno annunciato ieri sera che 85 persone sono state uccise nei raid aerei israeliani effettuati sulla Striscia di Gaza nelle 24 ore precedenti.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).









