FMSI: MEDICINA SPORT E DONNE NEL CONVEGNO CONI

Il Salone d’Onore del Coni, al Foro Italico, ha ospitato “La Fmsi è anche rosa: la Medicina dello Sport e la Donna”, un convegno dedicato all’universo femminile. Tanti i temi trattati durante l’incontro organizzato dalla Federazione medico sportiva italiana: l’influenza delle differenze di genere nella risposta fisiologica all’esercizio e al recupero da un infortunio, le problematiche legate ai cambiamenti fisiologici, il dimorfismo sessuale nello sport, l’esercizio in menopausa, l’identità di genere negli sport d’élite, gli adattamenti ormonali nelle atlete, le atlete paralimpiche e il doping al femminile. Oltre ovviamente al presidente della Federazione medico sportiva italiana e della Federazione europea di medicina dello sport Maurizio Casasco, presenti anche il numero uno della Federazione internazionale di medicina dello sport e rettore dell’Università degli studi del Foro Italico Fabio Pigozzi, il presidente del Coni Giovanni Malagò e il segretario generale Carlo Mornati. Ad aprire i lavori, il numero uno del Comitato olimpico nazionale italiano ha voluto ricordare l’introduzione delle quote rosa anche all’interno del mondo dello sport: “È stato un Consiglio nazionale storico – ha sottolineato Malagò parlando dell’approvazione dei principi informatori – Prima di arrivare alla delibera abbiamo fatto cinquanta incontri di vari livelli e c’erano alcune resistenze di vario genere, culturali e tecniche. La partita l’abbiamo vinta, la novità è passata con un consenso quasi unanime e lo ritengo giusto, un passo avanti importante. Ora ci sono due anni per convincere le donne a formarsi da dirigenti sportive e candidarsi: serve coraggio”.
Dei quasi 5.000 soci della Federazione medico sportiva italiana circa mille sono donne, tra specialiste in medicina dello sport e in altre branche mediche. “Noi della Fmsi siamo uniti e legati da un codice, da una responsabilità e da una missione – ha osservato il presidente della Federazione medico sportiva italiana Maurizio Casasco – La responsabilità che abbiamo è quella di cogliere nella sua essenza quanto il presidente del Coni sta facendo a favore dell’Italia e della società intera: i medici hanno il dovere di sostenere questa iniziativa, un passaggio fondamentale di quella che è l’educazione attraverso lo sport”. Sulla stessa linea d’onda il presidente della Federazione internazionale di medicina dello sport Fabio Pigozzi: “È molto importante l’introduzione delle quote rosa, sono norme antidiscriminatorie che devono essere recepite da tutti gli ambienti – ha affermato Pigozzi – Lo sport abbatte le barriere, l’identità di genere è un aspetto che apre ancora di più uno scenario complicato nel quale occorre fare chiarezza”. I numeri dello sport italiano, tra l’altro, parlano al femminile come ha sottolineato il segretario generale del Coni Carlo Mornati: “Il nostro sport è prevalentemente rosa come abbiamo visto sia alle Olimpiadi di PyeongChang che ai Giochi del Mediterraneo di Tarragona. E questo anche perché c’è una federazione di medicina dello sport particolarmente attenta allo sport femminile”.
(ITALPRESS).

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