EXPORT MEZZOGIORNO +1,9%, PUGLIA TRAINANTE

Nel 2° trimestre del 2019 l’export dei distretti del Mezzogiorno ha registrato un aumento tendenziale dell’1,9%, sperimentando una crescita inferiore rispetto al complesso dei distretti italiani (+3%). Il quadro congiunturale nazionale presenta luci e ombre: infatti a regioni caratterizzate da una buona crescita delle esportazioni (Toscana, Piemonte, Puglia) si contrappongono aree più in difficoltà (Sicilia, Abruzzo, Marche, Lombardia).
E’ quanto emerge dal Monitor dei Distretti del Mezzogiorno realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Nel secondo trimestre dell’anno l’export del Mezzogiorno è stato trainato ancora una volta dal buon andamento delle imprese distrettuali della Puglia (+6,8%), che ha beneficiato in particolare della crescita a doppia cifra delle esportazioni registrata nei distretti delle Calzature di Casarano (+28,1%) e della Meccatronica barese (+27,7%, pari a circa 90 milioni di euro aggiuntivi, per un ammontare complessivo di 415 milioni di euro di valori esportati), bilanciando i cali subiti da altre cinque aree distrettuali pugliesi.

Risulta positiva la performance delle vendite dell’Abbigliamento del barese, mentre rimane stazionaria la dinamica delle esportazioni delle Calzature del Nord barese. Inversione di tendenza negativa invece per l’Ortofrutta e conserve del foggiano (-7,7%) e la Calzetteria-abbigliamento del Salento (-62,3%), che perdono terreno nel loro principale mercato di sbocco (rispettivamente Regno Unito e Svizzera), dopo il forte exploit dello scorso trimestre. Sul mercato britannico sperimentano una flessione anche le esportazioni del Mobile imbottito della Murgia. Prosegue nel trend negativo l’export dell’Olio e pasta del barese e dell’Ortofrutta del barese, che accusano pesanti arretramenti nei loro principali mercati di sbocco europei (Germania in primis).
Lieve crescita delle vendite estere in Campania (+0,5%). Conseguono performance positive, anche se mostrano un rallentamento rispetto al trimestre precedente, le esportazioni dell’Alimentare napoletano (+2,4%), delle Conserve di Nocera (+1,4%) e dell’Agricoltura della Piana del Sele (+2,6%). Ritornano in territorio lievemente positivo le Calzature napoletane (+0,4%) dopo gli arretramenti subiti dal 2017, grazie soprattutto alla ripresa del mercato francese, prima meta distrettuale. Torna a crescere anche l’export dell’Abbigliamento del napoletano (+6,5%), favorito dall’incremento dei flussi nelle prime mete distrettuali (Stati Uniti e Spagna in primis).

Passa in territorio negativo invece l’Alimentare di Avellino e rimane ancora negativa, per il secondo trimestre consecutivo, la dinamica della Mozzarella di bufala campana, che perde terreno in quasi tutte le principali mete commerciali europee (Francia in primis). Continua a seguire un trend negativo anche la Concia di Solofra, arretrando pesantemente in quasi tutti i principali sbocchi commerciali (Repubblica di Corea in primis, prima meta distrettuale).
Ancora positiva nel 2° trimestre la dinamica dell’export in Sardegna (+2,5%), dopo il forte arretramento del 2018, grazie alla positiva performance delle vendite del Lattiero-caseario sardo (+6,7%). In territorio negativo invece il Sughero di Calangianus, in difficoltà dal 2016, che registra ancora una forte flessione sul mercato cinese, suo primo mercato di sbocco.
Negativa invece la dinamica delle esportazioni dell’Abruzzo (-9,6%), su cui ha inciso, per il secondo trimestre consecutivo, l’arretramento dei distretti del Sistema moda. Sperimenta infatti una forte riduzione l’Abbigliamento sud-abruzzese (-52,1%) che, dopo due anni consecutivi di crescita a doppia cifra, viene penalizzato dai consistenti cali subiti sui principali mercati di sbocco emergenti, non compensati dal pur forte impulso del mercato svizzero (prima destinazione commerciale).

Passa in territorio negativo anche l’Abbigliamento nord-abruzzese (-36,9%), arretrando sulle principali piazze europee, e risulta negativa in questo secondo trimestre la performance dell’export della Pasta di Fara, che accusa pesanti cali in particolare negli Stati Uniti, prima destinazione commerciale. Proseguono su un sentiero di crescita invece i Vini del Montepulciano d’Abruzzo e il Mobilio abruzzese che beneficia del buon andamento dell’export negli Stati Uniti, in Francia (prime due mete distrettuali) e in Arabia Saudita.
Continua ancora su un sentiero di decrescita la Sicilia (-7,2%), penalizzata dal regresso dell’export subito sul mercato europeo dal Pomodoro di Pachino e dai Vini e liquori della Sicilia occidentale, non controbilanciati dal buon esito dell’export dell’Ortofrutta di Catania (+9,8%), che torna a crescere soprattutto in Germania, secondo mercato distrettuale.
A livello di singoli distretti si evidenzia che nel 2° trimestre del 2019 la Meccatronica barese, il maggiore distretto del Mezzogiorno per dimensioni, si attesta anche come primo per crescita in valore, realizzando il miglior secondo trimestre di sempre.

L’analisi dell’orientamento delle esportazioni dei distretti del Mezzogiorno evidenzia un ridimensionamento delle vendite sul mercato europeo e una crescita circoscritta alla Germania e al Regno Unito e, fuori dai confini europei, agli Stati Uniti. Per quanto riguarda i mercati emergenti, al calo registrato sul mercato cinese si contrappongono i buoni risultati conseguiti nel 2° trimestre su altre piazze emergenti: Repubblica Ceca, Libia, Polonia, Ungheria, Repubblica di Corea e Federazione russa.
In particolare, hanno beneficiato del buon andamento dell’export sul mercato tedesco la Meccatronica barese, le Calzature di Casarano, l’Agricoltura della Piana del Sele, i Vini del Montepulciano d’Abruzzo e l’Ortofrutta di Catania, mentre sul mercato britannico ha sperimentato una crescita a doppia cifra l’Abbigliamento del napoletano, che si è distinto anche sui mercati russo e statunitense (primo sbocco commerciale). In quest’ultima destinazione sono cresciute anche le esportazioni del Lattiero-caseario sardo, del Mobilio abruzzese, dell’Alimentare napoletano e delle Conserve di Nocera, protagoniste di un forte balzo delle vendite anche in Libia.
“Intesa Sanpaolo ha sempre sostenuto le molte realtà appartenenti ai principali settori produttivi regionali che si distinguono in quanto esempi di successo e motori dell’economia del territorio e della filiera – sottolinea Pierluigi Monceri, Direttore Regionale Lazio, Sicilia e Sardegna di Intesa Sanpaolo – Lo dimostrano le tante iniziative messe in campo per il sostegno economico e la consulenza. Quest’anno abbiamo accompagnato ben 12 aziende provenienti dalla Sardegna e dalla Sicilia in Elite di Borsa Italiana, un programma di sviluppo dimensionale e qualitativo per le Pmi. In Sardegna abbiamo chiuso ben 13 contratti di filiera dall’agroalimentare al turismo, alle trasformazioni tecniche. Per quanto riguarda invece le erogazioni, Intesa Sanpaolo in Sardegna ha impiegato oltre 400 milioni di euro tra Piccole e medie imprese e small business nei primi 9 mesi del 2019”.
E la crescita delle imprese sarde, sostenuta da Intesa Sanpaolo, si evince anche dal tradizionale Monitor dei Distretti dell’isola. Ancora positiva nel secondo trimestre, infatti, la dinamica dell’export in Sardegna con un +2,5%, dopo il forte arretramento del 2018, grazie alla positiva performance delle vendite del lattiero-caseario sardo cresciuto del 6,7%.
(ITALPRESS).

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