“Mi auguro che dal nuovo Governo avremo un punto fermo verso i pericoli dell’autonomia differenziata e che si facciano 2-3 cose che potranno avere un valore: il piano per il lavoro per i giovani del Sud, 200mila posti nella pubblica amministrazione; il piano per la sicurezza urbana e una riforma della giustizia da Paese civile, non quella presentata da Bonafede che era un oltraggio alla civiltà del diritto e mi auguro sia eliminato il reato di abuso d’ufficio nella forma prevista dall’attuale normativa”. Così Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, intervenuto a LiraTv.
De Luca promuove i profili scelti dal nuovo Governo: ““Se ci presentiamo in Europa con Gentiloni commissario, che è una figura politica stimata da tutti e persona perbene, e Gualtieri ministro dell’Economia otterremo dall’Europa 10 volte più di quanto ottenuto con la demagogia e le chiacchiere al vento”. Roberto Gualtieri ministro dell’Economia – spiega – è stato europoalramentare a Bruxelles per 10 anni, presidente della Commissione Bilancio e Finanze europea, ha un sistema di rapporti e conoscenze che può essere prezioso. Così come Gentiloni designato membro italiano per la Commissione Europea, cioè il governo europeo, dovrebbe assumere la responsabilità che è stata del francese Moscovici”.
“Tra le novità del nuovo Governo c’è il cambiamento del ministro della Salute Grillo. È una notizia che mi ha gettato nello sconforto, non ho dormito per 48 ore. Che peccato, ce ne faremo una ragione”. Commenta con ironia De Luca l’avvicendamento al vertice del ministero della Salute tra il ministro Giulia Grillo e Roberto Speranza.
“Abbiamo avuto – spiega – questa grave perdita del ministro della Sanità che è stato sostituito. Il nuovo ministro è persona garbata e amica, ma per la Campania non cambia niente. Abbiamo chiesto da mesi la conclusione dopo 10 anni del commissariamento della Campania. Sono stato a Roma per discutere linee del piano di medicina territoriale che presenteremo a metà settembre, poi non c’è alcun alibi per tenere in piedi il commissariamento, il nostro obiettivo è chiuderlo tra ottobre e novembre. Chiederemo un anticipo delle riunioni che si tengono in genere a novembre perché le strutture tecniche del ministero sanciscano che non c’è più il commissariamento. La Campania – conclude – deve imparare a contare sulle proprie forze, non deve aspettarsi nulla dai governi nazionali, amici o nemici. La nostra forza deve essere rappresentata dai fatti che noi siamo capaci di produrre”.