PALERMO (ITALPRESS) – Numeri ritoccati secondo la propria convenienza. Che fossero dei nuovi positivi, dei tamponi effettuati o delle persone decedute poco importa. L’obiettivo era quello di fornire delle cifre “tranquillizzanti” e che potessero evitare alla Sicilia (o ad alcune zone dell’Isola) di finire in zona rossa con tutte le restrizioni del caso. E’ quanto emerge dall’inchiesta, partita dalla procura di Trapani e condotta dai carabinieri del Nas, che ha portato a tre arresti di funzionari dell’Assessorato regionale e all’iscrizione nel registro degli indagati dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, dimessosi nel corso della mattinata. Un’inchiesta che getta più di una ombra sulla gestione della pandemia nell’Isola e sulla condotta all’interno dell’Assessorato alla Salute.
Ai domiciliari sono finiti Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dipartimento per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico; Salvatore Cusimano, funzionario regionale, ed Emilio Madonia, dipendente di una ditta che gestisce i flussi informatici dell’assessorato. A firmare il provvedimento sono stati il procuratore facente funzione di Trapani Maurizio Agnello e le sostitute Sara Morri e Francesca Urbani. L’ordinanza di custodia cautelare è del gip di Trapani Caterina Brignone, che ha riconosciuto la fondatezza della ricostruzione dei pm e la necessità di intervenire d’urgenza, ma si è poi dichiarata incompetente territorialmente (così come segnalato dalla procura) trasmettendo gli atti a Palermo.
Secondo il giudice per le indagini preliminari dall’inchiesta emerge “un disegno politico scellerato a cui sembra estraneo il presidente della Regione Musumeci, che anzi pare tratto in inganno dalle false informazioni che gli vengono riferite”. Secondo l’accusa da cinque mesi a questa parte, in coincidenza dunque con la “seconda ondata” del Covid, i numeri dei contagi e dei decessi in Sicilia venivano modificati.
Così alla luce dell’inchiesta, l’assessore Razza ha presentato le dimissioni che sono state discusse nel corso di una riunione di Giunta convocata nel pomeriggio d’urgenza.
“Bisogna avere rispetto nella magistratura e io ho fiducia nell’assessore Razza che, se dovesse risultare responsabile, da solo adotterebbe le decisioni conseguenziali”, aveva detto il governatore Nello Musumeci intervenendo ad Omnibus su La7 in mattinata mentre in contemporanea le agenzie pubblicavano gli stralci delle intercettazioni contenute nell’ordinanza.
A metà mattina le dimissioni dell’assessore discusse nella riunione del governo.
“Alla luce dell’indagine della Procura di Trapani che mi vede indagato – ha scritto Razza in una nota comunicando la sua decisione -, nel confermare il massimo rispetto per la magistratura, desidero ribadire che in Sicilia l’epidemia è sempre stata monitorata con cura, come evidenzia ogni elemento oggettivo, a partire dalla occupazione ospedaliera e dalla tempestività di decisioni che, nella nostra Regione, sono sempre state anticipatorie. Non avevamo bisogno di nascondere contagiati o di abbassare l’impatto epidemiologico, perché proprio noi abbiamo spesso anticipato le decisioni di Roma e adottato provvedimenti più severi. I fatti che vengono individuati si riferiscono essenzialmente al trasferimento materiale dei dati sulla piattaforma che sono stati riportati in coerenza con l’andamento reale dell’epidemia, tenuto conto della circostanza che sovente essi si riferivano a più giorni e non al solo giorno di comunicazione”. “Come sempre, il fenomeno della lettura postuma delle captazioni può contribuire a costruire una diversa ipotesi che, correttamente, verrà approfondita dell’autorità giudiziaria competente individuata dal Gip – spiega ancora -, ma deve essere chiaro che ogni soggetto con l’infezione è stato registrato nominativamente dal sistema e nessun dato di qualsivoglia natura è mai stato artatamente modificato per nascondere la verità. Ciò nonostante, soprattutto nel tempo della pandemia le istituzioni devono essere al riparo da ogni sospetto. Per sottrarre il governo da inevitabili polemiche ho chiesto al presidente della Regione di accettare le mie dimissioni”.
Nel pomeriggio Musumeci in Aula all’Ars, riunita per l’esame della finanziaria, ha letto la lettera di dimissioni dell’assessore e comunicato ai deputati di avere assunto l’interim. “Lo terrò fino a quando riterrò necessario e opportuno farlo per assicurare che il governo non defletterà di un solo centimetro dal percorso fin qui fatto dall’assessore Razza. Andremo avanti dritti senza una tregua di un solo minuto”, ha sottolineato il governatore.
(ITALPRESS).
“Dati Covid alterati in Sicilia”, si dimette l’assessore Razza, interim a Musumeci
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